29 luglio 2012

Morti di un Dio minore


Le centinaia di morti per i veleni dell'Ilva di Taranto sono morti di un Dio minore. Nessun rimorso, nessuno che si sente di dover chiedere scusa, nessun monito dall'alto colle (impegnato nel dolore per la perdita del consigliere, stroncato “dalla cultura del sospetto”, che in altri paesi chiamano trasparenza).
Sono lì tutti a fare il tifo per il tribunale del Riesame, affinchè riveda ladecisione di chiudere gli impianti.
Il presidente di Confindustria sostiene che queste decisioni creano sconcerto soprattutto negli investitori stranieri (stesse parole usate da altri imprenditori dopo la sentenza contro la Thyssen). Voglio vederli, questi investitori, che decidono di investire o meno nel nostro paese solo se sanno di poter inquinare terreni, acque e aria rimanendo impuniti.

Sembra che tutti stiano sperando che tutto torni come prima: il lavoro può riprendere, i laminati escono dagli impianti e i veleni dalle ciminiere.
E il rispetto della vita? E il rispetto delle leggi?
Che la magistratura si faccia da parte, suvvia.

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