25 settembre 2012

8 settembre


Durante l'ennesima conferenza stampa rigorosamente senza domande (non va più di moda ai politici nostrani) l'ex presidente della regione Lazio Polverini ha annunciato le sue dimissioni. Nessuna autocritica, “Noi puliti, la colpa è di un consiglio indegno”, è l'ossimoro con cui ha denunciato, in un estremo tentativo di sviare le colpe, i partiti della sua stessa maggioranza e dell'opposizione.
Lei, altro clichè della politica 2.0, non sapeva nulla: nulla delle spese pazze di Fiorito, delle spese pazze degli altri consiglieri ...
Lei semplicemente è presidente di una regione dove sono state apporvate leggi, l'ultima porca il 24 dicembre passato, che amplificavano a dismisura le possibilità di spesa dei partiti in consiglio, senza nessun vincolo né controllo.
Non sapeva delle leggi che la sua regione approvava? Non abbiamo l'anello al naso, caro presidente .
Ieri sera era un fiume in piena:

“Le ostriche viaggiavano comodamente nel palazzo della giunta ben prima che arrivassi io”. Punta il dito contro l’opposizione, decisa “a smascherare le loro ipocrisie”. “Volevano scaricare tutte le colpe – dice – su una giunta che ha lavorato bene, allora li mando a casa io”. Rimprovera l’opposizione di non aver rassegnato le dimissioni annunciate. ”Ho aspettato oggi – ha aggiunto – anche per vedere le falsità che l’opposizione ha detto, potevano consegnare oggi le dimissioni e non l’hanno fatto. Ora li mando a casa io, così avranno tanto tempo per fare politica”.
Cara Renata, se proprio volevi salvaguardare le istituzioni, dovevi parlare ieri, ed era già tardi!
Parlare oggi, sa tanto di un "muoia Sansone con tutti i filisei".

Ora possiamo solo aspettare l'effetto domino, nelle altre regioni targate Pdl: Campania, Molise, Lombardia.
L'8 settembre è arrivato in ritardo, e ora è tutto un volersi allontanare dall'ombra del PDL.
I primi sono stati i vescovi: è stato l'ammonimento del cardinale Bagnasco a far capire a Casini che era ora di cambiare aria (in assenza di un monito presidenziale che non è arrivato, ci dobbiamo accontentare).

Vedremo cosa succederà alle prossime elezioni.
Perché dall'altra parte, a livello nazionale, nel PD ci tocca assistere ad una guerra tra fratelli, tra chi vuole sì le primarie basta che vinca Bersani (e faccia fuori Vendola e Renzi). E Renzi nelle vesti di rottamatore: via i finanziamenti ai partiti, "Chi vince le primarie impone il programma". Panico in sala ...

Esiste una alternativa, tra porcellum e preferenze? Ovvero tra questo sistema dei partiti (su cui si è già detto tutto) e il sistema dei Fiorito (che comunque si ricandida)?
Ieri sera a L'Infedele si è parlato anche della nuova democrazia ai tempi di internet: in Sicilia il M5S ha deciso su internet il candidato (Giancarlo Cancellieri) e saranno i suoi stessi elettori web che ne controlleranno il lavoro (la trasparenza su internet è un dogma per il movimento).
Per dire che mentre noi perdiamo tempo a discutere di ostriche e champagne, esiste anche qualcos'altro.

Nessun commento: