05 ottobre 2012

Il cambio di rotta







Oggi la notizie delle prime pagine è questa.
Ma non dimentichiamoci che i problemi del paese non sono solo nelle regioni (e che fino a poco tempofa, a chi si indignava per la casta veniva dato del giustizialista).

Scrive Giorgio Meletti sul Fatto, dell'intercettazione in cui Orsi e Gotti Tedeschi parlano della moglie del ministro Grilli (e della sua ricattabilità):

Come gli capita sempre più spesso, il presidente del Consiglio Mario Monti anche ieri ha rinunciato all’abituale sobrietà. Per gloriarsi delle potenzialità salvifiche dei due decreti legge d’urgenza varati dal governo, ha detto semplicemente che essi hanno “l’obiettivo di trasformare l’Italia”. In particolare, il provvedimento sugli enti locali, ha dichiarato, “riguarda un'Italia esistita fino ad ora, che preferiremmo non vedere più in futuro”.

Orsi: Grilli aveva una moglie americana.
Gotti: Aveva!
Orsi: Mmm!
Gotti: Adesso no?!
Orsi: Aveva una moglie americana.
Gotti: Si son lasciati da tempo.
Orsi: L’hai conosciuta?
Gotti: No! Mah!
Orsi: Gli ha lasciato qualche casino in giro, di buchi...
Gotti: Buchi di che genere? La moglie americana? Beh eh…. Ti ha lasciato… Pensi che lui sia ricattabile per questo…
Orsi: No! No, no! Gli ho sistemato la cosa!
Gotti: Ah! Ma perché, la moglie lavorava in Finmeccanica?
Orsi: No, era un’imprenditrice, faceva dei casini, e ho visto dei contratti che Finmeccanica ha fatto, con la moglie di Grilli, per sistemare tipo consulenze inutili o…

A GRILLI invece dovrebbe chiedere come si sente a gestire le aziende di Stato mentre in giro si dibatte sulla sua ricattabilità. E a proposito di ricattabilità, potrebbe chiedergli conto della “leggerezza” (come l’ha definita l’austero Sole 24 Ore) con cui, un anno fa, ha chiesto all’amico Massimo Ponzellini, allora presidente della Banca popolare di Milano, di aiutarlo a catturare il consenso del leader Pd Pier Luigi Bersani per la sua scalata alla poltrona di governatore della Banca d’Italia. Grilli, se avesse avuto successo, sarebbe stato un governatore in debito con un banchiere su cui avrebbe dovuto esercitare la vigilanza. Non è questa la vecchia Italia “che preferiremmo non vedere più in futuro”? Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, lo scorso fine settimana è andato agli “Stati generali del nord”, organizzati dalla Lega di Roberto Maroni, a titillare il partito di Belsito con una proposta federalista ma moralizzatrice. Ma il problema di Monti è decidere se un ministro tecnico che, per dire quanto duramente lavora, non manca un solo convegno di partito (dove prepara la sua carriera politica spaziando su tutti i temi fuorché quelli di sua competenza) possa essere proposto a modello dell’Italia nuova. E se un ministro, indagato per reati fiscali per la frode con cui sotto la sua guida Banca Intesa Sanpaolo ha evaso tasse per centinaia di milioni di euro non debba essere archiviato con la vecchia Italia.


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