28 ottobre 2012

Il laboratorio Sicilia

Prove di ingovernabilità in Sicilia.
Oggi si vota per la nuova assemblea regionale, con poche novità: la strana alleanza PD+UDC che appoggia Crocetta, il PDL che appoggia Musumeci. Il gruppo che fa capo a Micciché (ex Forza Italia) che cerca un suo spazio (e dietro di lui l'ex governatore Lombardo).
Pochi volti nuovi, molti riciclati dei passati governi siciliani. Molti, troppi, gli indagati e i condannati. Gliimpresentabili sono almeno 27, in una regione che nell'ultima legislatura ha avuto 29 deputati su 90 compromessi con la giustizia.
Da Franco Mineo, Grande Sud, accusato di aver favorito i boss dell'Acquasanta.
Giuseppe Drago, Pid, ex sottosegretario, condannato a 4 anni per appropriazione dei fondi regionali.
Giuseppe Buzzanca, PDL, condannato per peculato. Alfano aveva detto che nel suo partito non voleva ladri di galline.
Riccardo Minardo, partito dei siciliani (ex mpa), accusato di associazione a delinquere.
Girolamo Fazio, 4 mesi per violenza privata.
Ciccio Pettinato Idv, ex mpa, indagato per una presunta infiltrazione della mafia nei lavori per un parco eolico a Fondacheli.
Giuseppe Arena, partito dei siciliani, condannato in primo grado a due anni e due mesi per falso in bilancio.
Rudy Maira, Pid, ex vicepresidente della commissione antimafia, inquisito per associazione a delinquere.
Mario Bonomo, Fli, ex deputato indagato per concussione in una storia di tangenti sul fotovoltaico.
Giuseppe Spata Udc, condannato in primo grado per abuso d'ufficio, quando era dirigente al comune di Palermo.
Nino Reitano, Fli, indagato per voto di scambio.
Giuseppe Scala, per Crocetta, indagato per abuso d'ufficio, ex sindaco di Alcamo.
Giovanni di Giacinto, ex mpa ora per Crocetta: indagato per abuso d'ufficio.
Placido Oteri, Musumeci presidente, condannato per tentta estorsione. Si era ritirato, poi ha cambiato idea.

La Sicilia nel piccolo, è l'immagine del paese: anche nel parlamento, come hanno mostrato le telecamere di Report prima e Servizio Pubblico poi, i condannati e gli indagati non si fanno scrupolo nel ripresentarsi.

Poi c'è la questione del voto disgiunto dell'UDC e del partito di Miccichè affinchè nessuna delle due coalizioni pricipali (PD+UDC e PDL) vinca. E si arrivi ad una situazione di stallo dove anche i voti di Lombardo contino per arrivare ad una maggioranza. La grande coalizione che poi verrà replicata a livello romano.

Infine, l'incognita M5S: arriverà al 10%, al 15%: in ogni caso l'andamento di questo movimento è tenuto molto in considerazione. Dovesse raggiungere un buon risultato, il boom arriverà fino a Roma.
È gente nuova, lontana dagli schemini, dal teatrino, dalle nomine, dai clan.

Nessun commento: