16 ottobre 2012

Li hanno portati via - il rastrellamento del ghetto del 16 ottobre 1943

Degli oltre 350 bambini deportati dal ghetto di Roma il 16 ottobre 1943 dopo il rastrellamento delle ss e dei repubblichini, non ne è tornato a casa nessuno.
Tutti passati per il camino.
A loro è dedicato il libro "16.10.1943. Li hanno portati via" : i loro nomi, le loro foto, i loro vestiti, i loro sorrisi.
Perché almeno nella nostra memoria, continuino a vivere.
E noi, a non dimenticare.

Dal sito urloweb:

Lo stesso materiale è stato raccolto in un volume "16.10.1943. Li hanno portati via", edito da Fandango Libri, che il presidente Zingaretti presenti insieme al responsabile Progetto Storia e memoria Provincia di Roma, Umberto Gentiloni. All'appuntamento partecipano il presidente della Comunità ebraica, Riccardo Pacifici, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e la direttrice dell'archivio storico ITS Bad Arolsen, Susanne Urban. Sono state rinvenute le fotografie di trentadue bambini romani scattate pochi mesi prima della deportazione e le schede identificative riportanti ciascuna il nome, il luogo di nascita, la data e il luogo di deportazione di altri duecento bambini.

Ciascuna fotografia è accompagnata da un dossier, predisposto dagli archivisti dell'ITS e contenente le lettere, le corrispondenze e le comunicazioni con le famiglie e le autorità civili sull'andamento e l'esito della ricerca.

L'International Tracing Service di Bad Arolsen (Germania) è un'istituzione della Croce Rossa internazionale nata pochi mesi dopo la fine della guerra per cercare di ricostruire la sorte delle milioni di persone deportate nei campi di concentramento o costrette a emigrare dai loro luoghi di origine dall'esercito e dall'amministrazione nazista. Negli anni immediatamente successivi alla fine del conflitto, attraverso il recupero di diverse fonti documentarie (archivi nazisti, elenchi di deportati redatti dalle comunità locali, dalle amministrazioni civili o dalle autorità militari dei paesi coinvolti nel conflitto) l'International Tracing Service divenne il nodo nevralgico della raccolta delle informazioni sul destino di oltre quindici milioni di persone. Gli archivi di Bad Arolsen conservano così anche il materiale relativo alla deportazione degli ebrei romani, mai utilizzato in precedenza.

La documentazione consente di ricostruire il vano percorso di ricerca effettuato dopo la fine della seconda guerra mondiale dai familiari di oltre trecentocinquanta bambini ebrei romani, deportati tra l'ottobre 1943 e il giugno 1944. Si tratta di materiale sostanzialmente inedito, essendo stati gli archivi aperti al pubblico e agli studiosi soltanto nel 2006.

Queste alcune delle foto appartenenti all'archivio, con le relative biografie.


Anticoli Enrica (detta Richetta), nata a Roma il 19/4/1938, figlia di Marco Anticoli ed Ester Frascati; arrestata a Roma il 16 ottobre 1943, deportata e uccisa all’arrivo nel campo di Auschwitz il 23 ottobre 1943.


Moscato Bruno Anselmo, nato a Roma l’8/8/1939, figlio di Giuseppe Lazzaro ed Emilia Pavoncello; arrestato a Roma il 16 ottobre 1943, deportato e ucciso all’arrivo nel campo di Auschwitz il 23 ottobre 1943.
Moscato Lazzaro, nato a Roma il 16/4/1938, figlio di Giuseppe Lazzaro ed Emilia Pavoncello; arrestato a Roma il 16 ottobre 1943, deportato e ucciso all’arrivo nel campo di Auschwitz il 23 ottobre 1943.

1 commento:

Manu ha detto...

Mi si stringe la gola al solo pensiero che bambini senza alcuna colpa siano potuti essere strappati alle loro madri, arrestati e uccisi...
Tutto ciò è di una crudeltà immensa, ed è ancora più crudele non riconoscerlo!
E' orribile che ancor oggi dobbiamo fare i conti con questo virus che si insinua tra la gente che non sa, o non vuol sapere!