05 febbraio 2013

Scioc




Il pifferaio suona e tutti i topi lo seguono.
Abbassiamo l'Imu, abbassiamo le tasse, condono tombale.
Come al solito, l'agenda la detta lui.

E ora, che avrà sotto gli occhi i nuovi sondaggi, può anche permettersi di dire no ad un confronto allargato in TV.
Al massimo solo un altro faccia a faccia contro Bersani ("ti piace vincere facile").

Tutti gli han creduto, alle sue proposte scioc: anche i mercati.
Perché la sua è una proposta farlocca e quella degli altri no?
Monti che ora vuole abbassare le tasse quando prima non si poteva.
Bersani e il ritocco al patto di stabilità per fare piccole opere sul territorio.
Maroni e il suo 75% di tasse.

Il problema è il lavoro dicono: le ricette per crearlo divergono. Più flessibilità. Più intervento pubblico. Coi soldi della cassa depositi e prestiti.
Tutto qua?
E la corruzione, l'evasione, un sistema imprenditoriale fatto da manager e superbonus, banche d'affari che usano i conti correnti come scudi umani per essere salvare, un sistema di controlli che non funziona (dal caso Parmalat al caso Mps)?


La mia proposta scioc: stop ai caccia F35, stop al Tav , separazione delle banche, introduzione del falso in bilancio e della legge sull'autoriciclaggio.
Ad ognuno la sua proposta.

PS: a proposito di promesse.

Dal Fatto quotidiano "Impegni non rispettati anche nella sua Mediaset ", di De Carolis, sulle lavoratrici Mediaset cui è stato chiesto di spostarsi a Milano.


 “C’è l'impegno di Mediaset che chi non vorrà andare a Milano resterà assunto e quindi in forza all’azienda anche a Roma”. Parola di Silvio Berlusconi davanti alle telecamere di Servizio Pubblico, il 10 gennaio scorso. Sillabe vuote, di fronte alla realtà: decine di lavoratori Mediaset di Roma emigreranno a Milano. Perché le alternative erano sanguinose: un anno di aspettativa nella capitale, con stipendio falcidiato e “ricollocazione” indefinita, o l’addio all’azienda, in cambio di qualche mensilità. E buonanotte alle garanzie di Berlusconi, il patron di Mediaset. “Non ha mantenuto la parola” riassume asciutta Silvia, 56 anni, che nella voce ha la stanchezza di chi ha lottato per settimane. C’era anche lei tra i 77 dipendenti di Mediaset che il 27 dicembre si erano riuniti in presidio di fronte a una delle sedi romane. E che a Servizio Pubblico hanno raccontato “delle signorine assunte a Milano, che andavano a certe cene divertenti”.  
E infine, sulle privatizzazioni fatte in Italia (e le altre che verranno) e il ruolo dei controllori:
“Fretta di vendere e ruolo solo formale”. Corte Conti boccia garanti privatizzazioni
Secondo la magistratura contabile, Telecom, Enel, Autostrade ed Ente Tabacchi avrebbero potuto fruttare di più all'Italia e chi doveva vigilare,
il Comitato a lungo presieduto da Mario Draghi, ha esercitato un ruolo più di forma che di sostanza
di Costanza Iotti

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