21 febbraio 2013

Un professore piccolo piccolo




C'era una volta un professore in loden che fu chiamato dalla presidenza della Repubblica a salvare il paese.
Il professore sobrio che girava per le strade di Roma col suo trolley e che nel discorso iniziale alle camere aveva promesso rigore ed equità.

Dopo poco più di un anno, cosa ne è rimasto di quel professore?
L'anno di governo tecnico l'hanno trasformato in un politico come altri.
Per le promesse sulle tasse, sugli slogan da campagna elettorale ("i vecchi partiti non sono in grado di fare le riforme"), per le immagini da consegnare ai media (il cane, le foto coi nipoti). E anche per certi colpi bassi agli avversari politici che in questo anno ne hanno appoggiato la politica (come Bersani). Le ali estreme da tagliare, da silenziare.
E, infine, le parole messe in bocca ai leader (conservatori) europei ("perchè ha ridatoc redibilità all'italia").

Come l'ultima gaffe sulla Merkel:

Mario Monti a caccia di consensi prova a usare Angela Merkel come arma elettorale tentando di rastrellare voti sfruttando la sua credibilità all’estero. E sposta la sua invettiva dal Cavaliere ai suoi elettori perché “se gli italiani votano ancora Berlusconi, il problema non è lui ma siamo noi italiani”. Un attacco volto a pescare nel bacino degli indecisi e dei delusi del Pdl, visto che negli ultimi sondaggi la sua lista oscillava tra il 9 e 10%. Ospite dell’Adnkronos, a tre giorni dalle elezioni accusa il leader del centrodestra di fare un uso illegale dei sondaggi e smonta la tesi che sostiene l’accordo post voto tra democratici e Scelta civica, “un’affermazione falsa e illegale”.
Poi chiama in causa la cancelliera tedesca, che aveva tirato la volata al Professore in occasione del Consiglio europeo, e ne interpreta le speranze. Lei, dice, “teme l’affermarsi di partiti di sinistra” nell’anno delle elezioni in Germania e crede “che non abbia nessuna voglia di vedere arrivare il Pd al governo”. Una posizione smentita dal portavoce della cancelliera che in serata su twitter puntualizza: “Non si espressa sulle elezioni italiane e non lo ha fatto neanche in passato”.




A proposito di credibilità in europa, ecco cosa scrive Wolfgang Munchau sul FT (ripostato sempre da Il fatto)

IMMAGINATE se doveste scegliere fra-questi quattro candidati - dice allo Spiegel On Line Wolfgang Munchau, il cattivissimo columnist del Financial Times che non perde occasione per criticare Mario Monti – un clown, un miliardario condannato in primo grado per evasione fiscale, un politico di apparatchick di sinistra che non capisce nulla di economia, e un professore di economia conservatore che non capisce niente di politica”. Per questo, secondo Munchau, queste sono “elezioni fra le più interessanti in Europa da decenni, perché si deciderà il futuro dell’euro”. “Il clown è Beppe Grillo”, scrive l’analista. Mario Monti, l’anti-Berlusconi, nel trasformarsi in politico ha fatto un “calcolo sbagliato” perché “non ha alcuna esperienza con le campagne politiche e neppure con l’organizzazione di una campagna elettorale”. L’Italia rischia “una instabilità politica e una crisi economica duratura” che potrebbero mettere a rischio la sua permanenza nell’euro.
Bella domanda: chi scegliere tra quello che si fa i condoni per se e per i suoi elettori, il professore con un modello economico in testa buono solo sulla carta (ma impraticabile in realtà), un comico che però è più credibile dei politici e un politico che, è vero, viene dalla sinistra.
Ma frequenta anche i meeting di Cl, è sostenitore del TAV e di altre grandi opere.

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