27 novembre 2013

Un Berlusconi di meno (forse)

Oggi, se tutto va bene, ci sarà un Berlusconi di meno in Senato, perché potrebbe decadere  dopo la condanna per frode fiscale. Ma per la fine del berlusconismo dovremo ancora aspettare diversi anni. E forse, come una malattia che non si può eradicare del tutto nel nostro organismo, saremo sempre vulnerabili a ricadute.

Bobbioscrisse nel 1994 che Forza Italia era un partito eversivo “e Berlusconi se ne rende perfettamente conto”.

Montanelli, nella celebre intervista a Biagi, disse che l'unico vaccino a Berlusconi è Berlusconi stesso: un vaccino che stiamo prendendo senza troppi risultati (per la cura del malato) da venti anni.
Come a dire che non in pochi avevano capito chi fosse. Il partito delle eterne promesse (la rivoluzione liberale, i posti di lavoro, il contratto con gli italiani, le tasse da abbassare ..), della politica privatizzata per gli interessi di pochi. Della politica che ha sdoganato i peggiori istinti dell'italiano: le battute da caserma, la visione della donna come mortificata a strumento di piacere, il piegare le leggi e le istituzioni ai propri desideri, l'insofferenza verso ogni forma di controllo. Che si tratti di stampa, magistratura, la maggioranza.
Nel verbo berlusconiano ogni cosa può essere comprata o, alla peggio, messa in condizioni di non nuocere.




Sintomi di una malattia degli italiani che era pregressa al 1994. Di una malattia che continuerà a incidere nel nostro corpo. Perché oggi non solo è il giorno della decadenza, è anche il giorno dell'ipocrisia. Non è vero che questo governo con Forza Italia all'opposizione è più forte. Ci sono solo 6 senatori in più in maggioranza.
Così come non era vero che non c'erano alternative alle larghe intese, almeno a queste larghe intese. SPD e Cristianodemocratici in Germania hanno portato avanti una trattativa per due mesi, dopo le elezioni finite in pareggio in Germania. Nell'accordo di programma i due grandi partiti hanno deciso cosa ci sarebbe stato dentro l'azione di governo, prendendo alcune parti dai due programmi.
Gli elettori sono stati trattati da persone adulte, non sono stati ingannati.

Qui abbiamo avuto promesse, una continua campagna elettorale, riforme sulla carta: ancora oggi non sappiamo dove prendere i soldi per l'IMU, abolita per fare un favore a Berlusconi. Qualcuno dovrebbe spiegare agli italiani che oggi i comuni in qualche modo i soldi li devono trovare.
Comuni che dovranno colmare i buchi delle società partecipate, anche per colpa di amministrazioni pregresse, costringendoli a venderle al privato (che non avrà obblighi a riguardo, la legge non dice che se anche il privato dovrà sanare questi buchi).

Oggi finisce (forse) l'era del senatore Berlusconi, e il Senato sarà un po' più pulito, ma non è la fine dei suoi mali: perché anche senza il cavaliere (in nero), Alfano non farà mai una legge seria contro la corruzione (magari col reato di autoriciclaggio). Il nuovo centrodestra (e nemmeno il PD) non farà mai una legge a tutela del territorio, con investimenti pubblici pari almeno a quelli messi su TAV, F35 e spese per armamenti.
Questo governo non farà mai una vera riforma della giustizia per velocizzare il processo penale: la notifica degli atti via mail, con la fine della prescrizione al primo grado di giudizio.

Nessuno ammetterà, in questo governo diversamente berlusconiano, che non ci potevamo permettere l'abolizione dell'IMU.

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