10 dicembre 2013

Hai voluto la bicicletta

Nel programma dei primi 100 giorni di Renzi, per le passate elezioni, si parlava di conflitto di interessi, costi della politica da tagliare (come i vitalizi), legge elettorale, abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, riduzione delle province. E poi, dismissione beni pubblici per abbattere il debito (anche se questo lo dicono tutti).

Tante cose belle, argomenti già sentiti e risentiti: anche Letta voleva abolire il finanziamento pubblico ai partiti, Alfano & c. sarebbero anche d'accordo a riformare la legge elettorale. Monti, l'anno passato aveva perfino provato a toglierle per legge le province.

 

Ma le cose si sono dimostrate più complicate a farsi che a dirsi.
Se ora queste riforme si voranno portare avanti per via costituzionale, i tempi sono destinati ad allungarsi (come vorrebbero Letta e Alfano) e dunque pare difficile mettere in agenda tutto questo da fare nel prossimo anno.
C'è un detto in Toscana "hai voluto la bici ..".

Non so se abbiamo tutto sto tempo per la pedalata delle riforme: i focolari delle proteste stanno attecchendo un pò per tutta Italia.
Ci sono quelli che protestano per rabbia, dopo aver visto e letto di tutte le ruberie. Ci sono quelli che protestano perché non hanno altra via (o almeno pensano che sia così) per far sentire le proprie ragioni (piccoli imprenditori, commercianti).
E poi ci sono quelli che, coi caschi, le molotov, si infiltrano nella protesta.

Basta euro, basta europa, basta con questi politici. Tutta questa rabbia ha buon gioco proprio per il grosso vuoto della (buona) politica.
D'altronde, se un ministro si permette di fare da cantoniere al Brennero per controllare le merci.
Se un ex premier può tuonare un giorno si e l'altro pure contro le istituzioni parlando di golpe.
Se lo stesso premier, che è quello che ha firmato il fiscal compact e votato per il pareggio di bilancio, può fare la sua campagna anti euro.
Non è solo Grillo, dunque, quello che cavalca la protesta.

Ora c'è solo da pedalare: è l'ultima occasione per il PD, dice Renzi e su questo sono d'accordo, ma mi si permetta un certo scetticismo, leggendo dei patti con Letta e vedendo le prime nomine.
Troppa gente vuole un posto su questa bicicletta tandem, ma non vuole pedalare.

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