02 marzo 2014

Chi è lo stato delle bombe?

Un passo significativo che prendo dal libro Ultimo requiem (Mimmo Rafele e Nicola Rafele): una storia di guerra tra stato e anti stato. Tra buoni e cattivi: eroi e traditori.  Tra i primi, il commissario Carlo Settembrini che deve indagare sulla bomba alla stazione di Bologna. Nei secondi, il collega Dossi, cui si rivolge idealmente, in questo sfogo personale.
La sua indagine porta dentro lo stato per i depistaggi e le coperture che avrebbero protetto gli attentatori: ma come può lo stato mettere le bombe? Che faccia ha questo stato?
Chi è così potente, così invincibile? Chi si può permettere di fare una cosa del genere sicuro che non verrà scoperto e punito?No, perché sai, Dossi, ci sono tutti quei profeti del complotto che scrivono sui giornali, o parlano nei bar e nei salotti, che ti dicono che è «lo Stato».Ma «lo Stato» non vuol dire un cazzo. Chi è che dà l’ordine? Che faccia ha? Chi è che ti manda a frugare nella mia vita per farmi stare fermo e zitto?Chi ha il dito sul bottone, Dossi? Tu li conosci? O prendi solo ordini da un qualche bastardo in impermeabile che incontri ai giardinetti come nei film? Chi ha alzato il telefono perché la mia indagine venisse spostata a Roma e lì sprofondasse nella pancia dei Tribunali? Chi sono? Che faccia hanno?
Erano sempre loro nel ’69 a piazza Fontana a Milano? E sono loro che hanno Aldo Moro sulla coscienza? E perché sei mesi fa è cascato un aereo a Ustica e io non capisco chi è stato?Perché, sai, Dossi, io non capisco più un cazzo. Mi hanno detto che lavoravo per lo Stato, a me.E sono stufo di sentire dire nei bar e nei salotti che è lo Stato che ammazza le persone. Che fa le stragi, le stragi di Stato. Allora voglio vedere le facce di chi le fa, sapere i nomi, voglio metterli contro un muro come faccio con gli spacciatori di ero al Pratello.
Sempre sulla strage di Bologna, consiglio la lettura de "Il tempo infranto" di Patrick Fogli e "Strage" di Loriano Macchiavelli.

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