19 marzo 2014

Col codice tra le mani


Guido Galli morì col codice tra le mani, ucciso da un commando di Prima linea che gli tese un agguato all'interno della Statale alle 16.45 del 19 marzo 1980.
Come Alessandrini, ucciso l'anno prima (il 29 gennaio 1979) i brigatisti decisero di eliminarlo perché era un magistrato competente, uno di quelli che rendono credibile il ruolo della magistratura per l'amministrazione della giustizia da parte dello stato.
Una cosa inconcepibile per i terroristi, quelli per cui lo stato si abbatte, non si riforma.

Di Galli, e di tanti altri milanesi illustri, parla Corrado Stajano nel libro dedicato a Milano "La città degli untori"  e anche il giudice Armando Spataro nel suo libro di memorie "Ne valeva la pena".

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