24 marzo 2014

Matteo Messina Denaro e la latitanza di 21 anni

Bernardo Provenzano è stato latitante per 43 anni.
Totò Riina per 24 anni.
Sulla loro cattura aleggia il sospetto che ci sia qualcosa di non chiaro, di indicibile: l'arresto di Riina sarebbe legato alla trattativa Stato mafia che avrebbe portato al suo arresto  in favore dell'ala moderata di cosa nostra.
Provenzano aveva espresso alla procura antimafia il desiderio di consegnarsi.

Forse è solo dietrologia, buona per screditare quelli che la storiografia ufficiale rappresenta come eroi dell'antimafia ...
Ma una cosa è certa: se per tanti anni hanno potuto governare cosa nostra (che significa controllare un pezzo di territorio italiano, controllare i propri affari) senza troppi problemi, vuol dire che qualche santo in paradiso ha vegliato sulla loro incolumità.

Il processo sulla mancata cattura a Mezzojuso, ai danni dell'ex direttore del sisde si è concluso con una assoluzione: nessun favoreggiamento, al massimo imperizia degli investigatori.

Dei vecchi boss, responsabili delle stragi del 1992-1993, l'unico ancora in libertà è Matteo Messina Denaro.
Questa sera l'inchiesta di Presa diretta si occuperà proprio di lui: l'ultimo boss ancora in libertà da 21 anni, dalla condanna all'ergastolo del 1993.
Lo stato gli da la caccia da 21 anni: ma è lo stesso stato di cui parlavamo sopra. Dei blitz per la cattura dei boss (e delle mancate perquisizioni) falliti. Dello stato che ha concesso a Riina di far nascere i figli in cliniche pubbliche a Palermo.
Dello stato che ha permesso alla mafia di accumulare tante ricchezze, coi loro traffici, dalla droga, all'edilizia, al pizzo.
Anche dietro la sua latitanza si nascondono le forze che hanno governato il passaggio dalla prima alla seconda repubblica: quelli per cui con la mafia, si deve convivere

La scheda della puntata:

A PRESADIRETTA una straordinaria inchiesta sui 21 anni di latitanza dell’ultimo dei grandi boss della Mafia non ancora assicurato alla giustizia, Matteo Messina Denaro. Condannato all’ergastolo per le stragi del 1993, da allora è sparito nel nulla.

A PRESADIRETTA la storia del suo coinvolgimento nella stagione stragista dei primi anni ’90, il ruolo nella presunta trattativa Stato-Mafia e lo strettissimo legame con Totò Riina, la caccia alla sua immensa ricchezza che ha permesso il sequestro di beni per 4 miliardi di euro, i blitz delle forze dell’ordine che hanno gradualmente fatto terra bruciata intorno a lui, fino al clamoroso arresto della sorella Patrizia.

Matteo Messina Denaro si nasconde da 21 anni, nonostante gli diano la caccia la Procura di Palermo, la Polizia, i Carabinieri e i servizi segreti. In questa puntata di PRESADIRETTA va in onda il giallo di una latitanza incredibilmente lunga.

A PRESADIRETTA, un racconto cinematografico su Matteo Messina Denaro il boss di Castelvetrano, con testimonianze esclusive e documenti inediti.
“MATTEO MESSINA DENARO” è un racconto di Riccardo Iacona, con Danilo Procaccianti e Fabrizio Lazzaretti.
Su Il fatto TV la presentazione della puntata, che avrà come ospite Sonia Alfano, il deputato al Parlamento Europeo e presidente della Commissione Antimafia Europea, da sempre impegnata in prima persona contro Cosa Nostra.

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