15 giugno 2014

La piramide di fango di Andrea Camilleri

Incipit
Il botto del trono fu accussì forti che Montalbano non solo vinni arrisbigliato scantatizzo di colpo, ma per picca non cadì dal letto per il gran sàvuto che aviva fatto.Era chiossà di 'na simanata che chioviva a retini stise, senza un minuti di 'nterruzioni. Si erano raprute le cataratti e parivano 'ntinzionate a non chiuirisi cchiù.Non solamento chioviva a Vigata, ma supra a tutta l'Italia. Al nord c'erano stato straripamenti e allagamenti che avivano fatto danni 'ncalcolabili e da 'na poco di paìsi l'abitanti erano fatti sfollari.Ma magari nel sud non si sgherzava, sciumare che parivano morte da secoli erano tornate 'n vita armate da 'na speci di gana di rivincita e si erano scatinate distruggenno case e tirreni coltivati.La sira avanti, 'n tilevisioni, il commissario aviva sintuto a 'no scinziato diri che tutta l'Italia era a rischio di un gigantisco disastro geologico pirchì non c'era mai stato un governo che si fusse seriamente occupato del mantenimento del territorio.'Nzumma, era come se il proprietario di 'na casa non si fusse mai dato il pinsero di fari arriparari il tetto romputo o le fondamenta lesionate. E po' s'ammaravigliava e si lamintiava se un jorno la casa finiva per crollarigli 'n testa.«Forsi è la giusta fini che nni meritamo» aviva commintato amaro Montalbano.  
Un'indagine nel fango: non solo quello che si è accumulato per i tanti giorni di pioggia sui terreni di un cantiere fuori Vigata (“la terra desolata” di Eliot), dentro cui viene trovato un morto. È un fango più vischioso. Quello della corruzione, della mafia che entra negli appalti pubblici, di quella zona grigia tra mafia e stato dentro cui è difficile entrare, mettere in luce le alleanze e i contatti.
Il corpo di un uomo che viene ritrovato dentro un cantiere, un'opera idrica inutile e dunque fortissimamente voluta dalla politica di cui sopra. L'uomo lavorava come ragioniere per un'impresa edile poco trasparente a cui qualcuno ha sparato, mentre era in casa assieme alla moglie e ad uno stano ospite. Perché Nicotra, questo il nome, è andato a morire proprio nel cantiere? Che fine ha fatto la moglie?
Questo giallo, come confida lo stesso Montalbano all'ispettore Fazio, è un dramma teatrale in tre atti:

«Fazio, sempri cchiù aio la sinsazioni che niu, con 'sta 'ndagini, stamo manianno, senza sapirlo, 'na bumma. E quelli che sanno che avemo 'n mano 'na bumma non ce lo vonno fari sapiri e manco lo vogliono fari scoppiari».«E allura?».«Secunno mia, ma è 'na mé 'mprissioni, stanno circanno di cangiare le carti 'n tavola, montanno un gran tiatro del quale abbiamo viduto i primi dù atti».
Il primo atto prevede nel copione che l'omicidio di Nicotra, il ragioniere, che si cerca di far passare per una storia di corna. Perché, dice sempre Montalbano, “in Sicilia si muori sulo di corna, scrissi uno delle nostre parti”.

Corna dovute ai facili costumi della moglie, Inge, una di quelle dai facili costumi come tutte le donne del nord. La quale, nel secondo atto, se ne sarebbe tornata in Germania per lo scanto.


Ma questa è un'indadine che Montalbano non riesce a portare avanti con tutte le sue energie, si trova anzi a subire e inseguire il corso degli eventi. Da Enzo, la sua trattoria di fiducia, gli passa pure l'appetito. E' come se una parte di se stesso fosse impegnata da un'altra parte.


Pirchì gli stava succidenno?La stanchizza dell'età?No, non potiva essiri quella la scascione pirchì se lo fusse stata lui l'avrebbi accaputo subito e la so onistà l'avrebbi portato a rassignari 'mmidiato le dimissioni. E allura unni si nni stava il vero Montalbano?La risposta, bella chiara, la seppi nel momento stisso nel quali si faciva la dimanna.A Boccadasse, s'attrovava”.
Avevamo lasciato Salvo e Livia affranti dalla morte di Francois (nel libro “Una lama di luce”) e Livia, tra i due, è quella più provata dalla morte di quel ragazzo che poteva essere quel figlio tanto desiderato.

Ma, fortunatamente, Livia riuscirà a ritrovare la voglia di vivere grazie ad un altro cucciolo, non di uomo ..
Montalbano può ora tornare ad occuparsi interamente del caso, sia il Montalbano uno che il Montalbano due, Un caso complicato perché tocca nel vivo i rapporti di mafia e politica. Accordi che prevedono, per le aziende di un certo territorio, una precisa spartizione dei lavori pubblici.

Accordi che, per motivi che ancora sfuggono a Montalbano, Fazio e Augello, qualcuno ha fatto saltare: una rottura di equilibri delicati che sarebbe all'origine della morte del ragioniere. E forse della moglie. 
Tante domande deve porsi il commissario: chi è il misterioso zio di Inge, che i Nicotra ospitavano a casa loro? Chi erano le persone che facevano loro visita, in pieno giorno?

Cosa volevano allora, i rapitori (se erano rapitori) dai Nicotra, la notte dell'omicidio?

Tante domande, per penetrare in un enigma complicato: come entrare dentro una piramide, come quella che all'improvviso Montalbano si trova davanti passando nel cantiere: un cumulo di fanghiglia che è stata accantonata dentro il cantiere.
L'ispirazione per la strategia giusta, arriva parlando col procuratore che sta seguendo le indagini
«Lei poco fa ha detto una parola, piramide. E a me è tornato in mente… Sa che dentro alla piramide di Cheope nessuno per lungo tempo ci è potuto entrare perché non si riusciva a scoprire l’accesso? Poi qualcuno ha rotto gli indugi e ha praticato un foro nella parete, foro non autorizzato dai custodi della piramide. Ma così anche i custodi, che fino a quel momento erano stati costretti a starsene fuori, poterono penetrare all’interno».
La scheda del libro sul sito di Sellerio e sul sito Vigata.org

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