12 luglio 2014

Povertà

Una delle poche cose che crescono, in Italia, è la povertà. Lo dice un rapporto della Caritas secondo cui la povertà non coinvolge più solo i senza lavoro (qui il pdf). Anche chi lavora è povero, secondo le statistiche raccolte. Oggi, non è più il terzo figlio quello che fa saltare i conti in famiglia. Già il secondo è un problema: fare figli, come anche farli studiare all'università, curarsi, è cosa da ricchi.
Gli unici che si sono salvati, da questo impoverimento, sono stati i pensionati con la minima, quelli cioè che hanno mantenuto l'indicizzazione delle pensioni.



La povertà di questo paese va di pari passo con la miseria della classe politica. Quella degli slogan e delle slide. Quella dove il padre delle riforme rischia 7 anni di carcere per prostituzione minorile. Faremo le riforme a S Vittore.

Mica posso fare le riforme in galera”, chiede e si chiede Libero, per conto di Berlusconi.

Poveri, potete stare tranquilli, la politica ora deve occuparsi dei problemi giudiziari di B. La tregua giudiziaria che potrebbe portare alla grazia presidenziale, per quelle riforme di cui Renzi ha bisogno, per sbandierarle in Europa. Per arrivare alla loro approvazione, anche a costo di spaccare nuovamente il centro sinistra, che condizioni sono state poste da B. nel patto del Nazareno? C'è dentro anche la grazia? La riforma della giustizia fatta assieme (ad uno che froda il fisco)?



Dunque riforme prima di tutto. Anche prima del paese. Ma in Europa preferirebbero che portassimo avanti il reddito minimo garantito, e non il Senato dei non eletti, con tutti i rischi di accentramento di potere nelle mani di un esecutivo senza controlli.

Ora Renzi ha un altro problema, dall'Europa: niente flessibilità sui conti, col rischio di una manovra da 24 miliardi in autunno (negata dal ministro).



Crisi economica e crisi politica. Fino alla crisi industriale: dopo Fiat, Bulgari, riso Scotti e le altre centinaia di marchi finiti in mano straniera, anche Indesit non è più italiana.

Il titolo in borda è schizzato. Nonostante i rischi occupazionali. Come dire che finanza e industria reale ormai sono cose separate.

Ma potremmo parlare anche dell'Ilva di Taranto dove sono state salvate ancora una volta le banche creditrici, e non la salute o il rilancio della produzione. Qualcuno sta svendendo l'acciaio italiano all'estero?

La questione Alitalia: dopo il salvataggio dell'Alitalia pubblica, pagato dagli italiani per fare un favore a Passera e Berlusconi (e i capitani coraggiosi), il dimezzamento degli esuberi  (che Camusso contesta) rimane comunque un mezzo fallimento, non un mezzo successo.

Ci vorranno mille giorni per cambiare paese.

Ma le frottole si scontreranno con la dura realtà delle cose molto prima.
Come i ristoranti pieni e la social card.
Come l'equità promessa da Monti.
Come le riforme sempre attese da Letta.
Come la svolta buona del sindaco (ex) rottamatore finito a riformare il paese assieme al caimano.

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