13 ottobre 2014

La passione per il delitto 2014 - incontro con Carlotto e Piedimonte

Michele Tavola, Massimo Carlotto e Stefano Piedimonte

Il momento degli autoautografi
Ore 18.30 MASSIMO CARLOTTO E STEFANO PIEDIMONTE
Modera Michele Tavola assessore alla cultura a Lecco
Massimo Carlotto, Il mondo non mi deve nulla, Edizioni e/o (Ibs, Amazon)
Stefano Piedimonte, L’assassino non sa scrivere, Guanda (Ibs, Amazon)

Prima di partire coi due romanzi, il moderatore ha ricordato una bella storia, su Carlotto: anni fa ha raccontato la storia delle donne di Plaza de mayo con "Le irregolari". Una di queste era una sua parente.
Estella Carlotto cercava dal 1977 il suo nipote, nato dalla figlia sequestrata mentre era incinta.
Il bambino le è stato portato via dai militari della giunta.
Queste donne si sono messe assieme per cercare i loro figli: si sono organizzate e sono diventate la forza morale dell'Argentina.
Estella era parente di Massimo: è successo che Ignazio Montoya, il nipote, ha fatto l'esame del dna e dalla banca genetica è risultato che era il nipote di Estella.
Si è anche scoperto chi era il padre: è una vittoria dell'amore delle madre nei confronti dei figli.

Piedimonte: i cattivi dei tuoi libri sono sporchi cattivi e stupidi. Saviano dice che enfatizzando la stupidità della camorra fai bene, perché serve per annientarla.
Io mi diverto a brutalizzare i personaggi: gli affibio passioni ridicole, come il boss con la passione per i reality.
Mi piaceva rendere ridicolo il serial killer: qui la sua tara è l'analfebistismo.
Siamo in un paese piccolissimo, con un solo tabaccaio che se è ammalato non fumi: nel paese fioccano cadaveri, accompagnati da messaggi sgrammaticati.
I carabinieri cercano l'assassino, che è un analfabeta.
Ad indagare c'è anche un vecchio giornalista, che è la voce narrante, e che ci metterà del suo: la vicinanza di intenti tra carabinieri e gionalista aiuterà la ricerca.
Perché l'assassino ammazza la gente? Non servirà solo la razionalità per scoprirlo.
Ci sono anche un gruppo di anziani da barsport nel racconto: un omaggio a Stefano Benni e anche a Twin Peaks di David Linch. Ho mischiato anche il mio amore per le favole, che hanno un tono più scanzonato.
Il mio è una favola nera, ingrigita da una nuvola nera che poi è quello che chiamiamo noir.

Carlotto: oltre a scrittore sei diventato anche editore. Consigliaci un libro tuo, uno che hai pubblicato e uno non tuo.
Io odio Piedimonte perché questa estate mi ha mandato le bozze e non ho potuto lavorare. Per E/o edito una collana che racconta l'Italia di oggi: l'ultimo libro è di Luca Poldelmengo "Nel posto sbagiato". Un romanzo dove ci si chiede cosa siamo disposti a sacrificare di nostro in nome della sicurezza.
Di mio, consiglio l'ultimo libro: "Il mondo non mi deve nulla".
Una storia d'amore particolare, dura, con tre persdonaggi di cui uno rimane sullo fondo.
Agile, scattante.
Perché una storia d'amore? Volevo scrivere un harmony ma me l'hanno riufiutato.
L'idea di Rimini è nata quando sono stato lì un po' di giorni, in camper.
Mentre andavo alla stazione a piedi, ho visto le panchine di pietra, a forma di balena: su una c'era un signore con una borsa, che fissava qualcosa.
Fisava una finestra aperta: dal punto di vista narrativo è una cosa stupenda, intrigante.
Volevo scrivere un libro breve, per il teatro, un ragionamento sulla crisi, molti anni dopo. L'operaio che perde il lavoro e diventa ladro e dentro la casa trovi Lise una ex crupier.
Il mondo del divertimento, dove ha vissuto Lise, mi interessa dal punto di vita delle relazioni umane. Anche è stata rovinata dalla crisi, avendo investito i risparmi in derivati ed è rimasta.

Piedimonte: ci sonopersonaggi bizzarri nel libro. Il più incredibile Arripo', dal secondo romanzo ("Voglio solo ammazzarti"): un maghetto della Camorra. Poteva fare di tutto, ma ha avuto una famiglia particolare e doventa camorrista: lo zio è un boss con la passione del Grande fratello, che usa come parabole per spaventare i sodali.
Libro ambientato in un posto che non esiste, che si chiama Fancuno: mi sono voluto allontanare dalla mia città, per evitare etichettature.
I personaggi di questo romanzo sono diversi: il giornalista, il fioraio. Il bosco che ricorda quello di Twin peaks.

L'assessore che ha moderato l'incontro ha introdotto il tema del giornalismo di inchiesta in Italia: costa fatica farlo e costa economicamente per le denunce.
Dagli anni 90 gli scrittori con la fiction hanno iniziato a raccontare la realtà con il genere del giallo.
Massimo, come si racconta questo paese con la letteratura?
20 anni fa gli scrittori si sono resi conto che il delitto sui giornali, stava diventando solo quello della villetta.
Della criminalità organizzata non si parlava : in Veneto non si è parlato per anni della mafia e della corruzione. Galan ti attaccava sul Gazzettino se scrivevi di mafia e riciclaggio.
Dal giornalismo sono arrivate allora le informazioni checome scrittore ho usato nei miei romanzi, per costruire la trama.

Il noir anticipa la realtà: nel romanzo si possono scrivere cose senza incorrere nei problemi della querela, è una cosa che oggi i lettori hanno capito.
Così succede che in Italia siano i lettori che bombardano di suggerimenti gli scrittori e ti raccontano del paese: nel romanzo noir si legge la realtà.
E' l'unico paese dove appartenenti alle forze dell'ordine e magistrati scrivono romanzi.

Piedimonte: ho rapporto complesso con la città. Napoli è vittima delle persone che la amano e le permettono tutto.
Se la ami la devi criticare, c'è una lotta quotidiana, oggi, a Napoli: o entri a far parte di certe dinamiche e le assecondi, oppure se rimani fuori, devi resistere.
E' una quotidianità che ti logora: ho cercato di trattare male Napoli. Mi hanno criticato perché parlavo di Camorra, manco fossi un tour operator. Ho creato allora un microcosmo mio, Fancuno.
Vediamo se mi dicono che ho saccheggiato Fancuno.

Cosa ci aspetta per il futuro: la serie del 2013 è stata voluta per il lettore, ho aperto e chiuso la serie in un anno. Esce l'alligatore al marzo prossimo, marzo e novembre.
Il 12 novembre esce una fiaba: non avevo mai scritto una fiaba. La via del pepe, finta fiaba africana per benpensanti, ambientata a Lampedusa.
Prima dell'alligatore.

Piedimonte: voglio allontanarmi un po' dagli argomenti trattati nei precedenti romanzi.
Non voglio essere etichettato come scrittore anticamorra, vorrei occuparmi di posti lontani.

Nessun commento: