17 novembre 2014

Lo sport nazionale del rimpalleggio delle responsabilità


I danni a Voltri, a Genova

Stazione Garibaldi a Milano
La somma dei costi pubblici per le grandi opere più o meno inutili è di circa 20 miliardi: tra queste la famigerata Orte Mestre, il Terzo valico. Per non parlare di TAV e del ponte sullo stretto, il ridicolo progetto di grandeur di un paese governato da gente ridicola.
Per mettere in sicurezza la regione Liguria basterebbe 1 solo miliardo: per mettere in sicurezza il territorio, per evitare danni nel futuro, per salvare vite umane, per evitare altri costi futuri per ricostruire case e negozi 
(leggetevi l'articolo di Settis di ieri su Repubblica):
Nessun governo ha finora avuto il coraggio di fare una spregiudicata analisi degli errori, prerequisito indispensabile di ogni capacità progettuale. Anzi, nel recente Sblocca- Italia si prevede per la manutenzione del territorio un contentino di 110 milioni, a fronte di quasi 4 miliardi di spese in nuove “grandi opere” che accresceranno la fragilità del territorio. Dopo la Bre-Be-Mi, autostrada fallimentare e semivuota, avremo dunque la Orte-Mestre, con un beneficio fiscale di quasi due miliardi per le imprese costruttrici. Verrà perfino ripresa la costruzione della Valdastico, già nota come Pi-Ru-Bi (Piccoli- Rumor-Bisaglia), e lasciata poi cadere perché superflua. Ma l’unica, la vera “grande opera” di cui il Paese ha urgentissimo bisogno (e che genererebbe moltissimi posti di lavoro) è la messa in sicurezza del territorio. Per imboccare questa strada manca a quel che pare l’ingrediente essenziale: un’idea di Italia, un’idea declinata al futuro.

Eppure …
Eppure la regione Lombardia sta varando un piano per la gestione del territorio che permetterà un altra colata di cemento. A Milano, nonostante il secondo disastro del Seveso in poche settimane, si continua a parlare di vie d'acqua, di albero della vita.
Ridicoli.
Le regioni in questi anni hanno varato dei piani casa ai limiti del codice: la regione Sardegna (anche lei colpita da quegli eventi eccezionali che oggi capitano un po' spesso), la regione Liguria.
Ecco, la regione Liguria, quella governata da 20 anni dal signor Burlando. Il burlandino, come viene chiamato dai costruttori delle bonifiche in una intercettazione pubblicata dal Fatto Quotidiano.
Fa quasi tenerezza il povero burlando, che in questi giorni si vede la poltrona sfuggire dal sedere, prendersela col governo. Con che coraggio.
Non è vero che non ci sono responsabili, per le morti, per il fango, per le strade trasformate in fiumi.
Un po' colpevoli siamo anche noi, che queste persone le abbiamo votate. Che magari preferiamo lasciar perdere, anche nel nostro comune, quando sentiamo parlare di nuovo cemento sul territorio.
Ha gioco facile Renzi, oggi, quando se la prende con sindaci e governatori di regione. Magari non quelli di oggi. Ma comunque responsabili di quello che stiamo vedendo.
Ma, la domanda che mi faccio, qual'è la risposta del governo? E qui torniamo a quei 20 miliardi per le grandi opere. Allo Sblocca Italia, che permetterà nuove opere su terreni demaniali. Che non sposta la politica del governo verso la cura del territorio.

Che preferisce mettere la faccia sulla variante di valico, piuttosto che presentarsi a Genova sotto il fango.
Che si intestardisce sul job act, in un paese come questo: chi verrebbe ad investire in un paese dove ad ogni evento eccezionale (e ripeto, oramai sono eccezionali un po' troppo spesso) si assiste allo sport nazionale. Il rimpalleggio delle responsabilità.

PS: ho come l'impressione che siamo lavorando per la prossima alluvione nelle zone dell'Expo ....

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