23 gennaio 2015

Il giovane Holden - la nuova traduzione di Matteo Colombo




Ma dopo tutti questi anni c'è proprop bisogno di una nuova traduzione del libro di J. D. Salinger, Il giovane Holden?
Matteo Colombo, che ha curato la nuova traduzione per Einaudi, sostiene di sì.
Ieri sera, alla biblioteca di Inverigo, assieme a Ivano Gobbato, ha raccontato di come è nata questa idea, delle difficoltà nel tradurre un libro scritto negli anni '50 e renderlo ancora vivo.
Rispetto alla "vecchia" tradizione di Adriana Motti, quella di Matteo è più fedele all'originale, a quel linguaggio che all'epoca ebbe un effetto così dirompente.
E' stato un duro lavoro, leggere e rileggere il testo: "i traduttori ci fanno il bagno nei testi" ha raccontato a noi lettori.
Lavoro che poi è stato sottoposto al vaglio non solo della Einaudi ma anche degli eredi di Salinger, che hanno voluto l'ultima parola.
Lavoro difficile, si è detto, per ricostruire un periodo, un contesto storico lontano e renderlo fruibile alle generazioni di oggi che hanno tutto il diritto di godere dei grandi classici.
"Trovami un quidicenne che dice vattellapesca" : nel romanzo originale qualche parolaccia è presente (cosa incredibile nell'America dei 50) e Matteo l'ha lasciata, perché era giusto così. La forza di un romanzo è in questo linguaggio così innovativo e geniale e anche nella "precisione nel narrare un periodo di cambiamento nella vita del personaggio, che si mostra con le sue parole, nella nuda verità".

La scheda del libro sul sito di Einaudi

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