03 febbraio 2015

Fermiamo l'antipolitica (in modo omeopatico)


Mattarella: "fermiamo l'antipolitica!" E' Presidente da un giorno e già se la prende con la Santanché, povera donna.
Quella su Spinoza è una battuta, ma il discorso di insediamento del neo presidente della Repubblica si presta a tante, troppe considerazioni buone per la satira politica.
«L’arbitro deve essere e sarà imparziale».
La metafora calcistica, per esempio: normalmente nel calcio non sono le squadre che si scelgono l'arbitro (o no?).

«La Corruzione ha raggiunto livelli inaccettabili. [..] È allarmante la diffusione delle mafie, antiche e nuove»
La corruzione che ha raggiunto livelli inaccettabili: l'invito a Berlusconi cosa rappresenta allora? E la norma del  3% sull'evasione (per creare fondi per corrompere i funzionari pubblici)?
Bisogna incoraggiare l'azione della magistratura, allora: i magistrati chiedono norme contro la prescruzione, maggiori risorse e norme certe su confische, concussione e corruzione. Processi telematici. C'è tutto questo nel disegno di riforme PD e PDL?

«L’unità rischia di essere difficile, fragile e lontana, l’ impegno di tutti è a superare le difficoltà degli italiani. Mi impegno a confermare il patto Costituzionale che ha mantenuto il paese unito e riconosce i diritti costituzionali e il patto di unità sociale che impegna a rimuovere gli ostacoli che limitano le libertà e l’uguaglianza».
I diritti civili per dare a tutti libertà e uguaglianza: per qualcuno la libertà significa scuole private, sanità privata, servizi pubblici che costano sempre di più.
Per altri, in questa maggioranza, la parola diritti civili è quasi una parolaccia.
«I cittadini chiedono trasparenza e coerenza nelle decisioni».
I cittadini chiedono trasparenza: appunto, e il nazareno cosa c'entra?
Infine: "Crisi ha aumentato ingiustizie, Italia più libera e solidale": la crisi in Italia è frutto di tutto quello che si è detto prima. L'evasione, la corruzione, le consorterie, lo spreco di denaro pubblico. Ed è una crisi che si autoalimenta da se stessa generando sempre maggiori ingiustizie e separando istituzioni (ritenute non a torto colpevoli) e paese.

Un bel compito. Ma non sempre le cure omeopatiche funzionano.

PS: non poteva mancare il richiamo ai nostri marò ... 

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