16 settembre 2015

Il sindacato americano non è quello italiano

In Italia gli vorrebbero fare il monumento (Renzi dixit) per tutte le opere buone che ha fatto.
Ma è in America che Marchionne firma gli accordi col sindacato (UAW), che riesce a strappargli anche la revoca del salario di ingresso (diverso per i neo assunti):
L'annuncio ufficiale è arrivato nel corso di una conferenza stampa dallo stesso Marchionne e dal presidente del sindacato dell'automobile, Dennis Williams. Il contratto riguarda 140 mila dipendenti (considerando tutte le tre grandi case di Detroit, 40mila sono in Fca) ed ha una durata di quattro anni. L'intesa raggiunta per entrare in vigore dovrà essere votata dai lavoratori di Fiat Chrysler. I dettagli non sono stati ancora rivelati, ma Marchionne ha spiegato come una delle decisioni prese riguarda il tema più caldo della trattativa: le paghe dei nuovi assunti. Il numero uno di Fca ha affermato che questa diseguaglianza sarà eliminata nel tempo e ha parlato di maturità raggiunta nei rapporti con il sindacato. Da parte sua il leader dello Uaw ha parlato di "accordo equilibrato" e che assicura la competitività del gruppo. La vertenza era nata proprio dalla richiesta del sindacato di smetterla con la paga di ingresso per i nuovi assunti, con lo slogan: "A lavoro uguale paga uguale".
Insomma, il sindacato americano non è come quello italiano: lì i sindacati contano ed ottengono benefici per i lavoratori più deboli, perché hanno in mano le loro pensioni.
Ma anche Marchionne l'americano è diverso da quello italiano.

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