28 settembre 2015

Presa diretta – soldi, appalti, potere

Tante inchieste giudiziarie di questi ultimi anni hanno coinvolto cooperative: nel Mose la Coveco, la Manutencoop indagata a Milano per la città della salute a Sesto.
A Roma mafia capitale ha coinvolto la 29 giugno di Buzzi e la coop bianca La Cascina. È il business dei rifugiati di cui ha parlato Presa diretta l'anno scorso: Buzzi è imputato anche per l'aggravante di reato di stampo mafioso.
La cmc di Ravenna è coinvolta nell'inchiesta del porto di Molfetta e Ravenna, per i reati di associazione a delinquere e attentato alla sicurezza dei trasporti.
Altro colosso coinvolto è la Cpl concordia: commesse in tutto il mondo nel mondo del gas. Il presidente Casari è finoto in due inchieste, a Ischia anche per associazione mafiosa.

Ma il primo pensiero di Iacona in studio è stato però per Ingrao: il comunista che voleva la luna.

"Stasera si racconteranno delle frontiere della corruzione, dove nelle carte si trovano sempre meno soldi”: oltre ai servizi sulle inchieste, Iacona ha intervistato il presidente Lusetti, che si trova a capo di una vera e propria multinazionale come sono oggi le cooperative.

La storia della Cpl Concordia.
Una storia lunga 110 anni … diceva così Casari nel suo spot: era considerato il re delle coop rosse, presidente da 43 anni. Poi è arrivato l'arresto: si occupava di energia e gas la Cpl, ora il nuovo gruppo dirigente ha nominato un altro presidente, ma nessuno vuole parlare.
Il sistema è questo, la politica è questa”, dice uno dei soci.
Secondo i magistrati c'era un sistema di corruzione che governava l'assegnazione degli appalti da parte dei politici.
Giulia Bosetti ha intervista Francesco Simone: socialista, amico di Craxi, ha raccontato come per creare fondi neri l'azienda faceva false consulenze alle società tunisine di Simone.
Soldi finiti a Casari e al direttore commerciale della Cpl: soldi per pagare tangenti, per allentare le pastoie della burocrazia.
Mi sembrava normale, mi sembra acquisito che ogni azienda abbia una provvista per dare una mancia … devi accettare i compromessi per stare nel mercato”.
Il sistema delle nuove tangenti non prevede più soldi nelle valigie: ci si deve soffermare sulle consulenze, sui subappalti, spesso sollecitati da esponenti della politica locale.
Contributi elettorali, per la mia fondazione, assunzioni clientelari. Questo era il sistema., dice Simone, adottato anche dalla Cpl a Ischia.

Il sindaco Ferrandino avrebbe avuto dei vantaggi dalla Cpl concordia, dicono i magistrati di Napoli: la Cpl avrebbe dato 400mila euro per ricambiare i favori.
Tutti i dirigenti del comune sono a nomina diretta, come gli appalti, con la tecnica del frazionamento dei lavori. Per non fare gare: anche il dirigente Arcamone aveva chiesto delle assunzioni alla Cpl.

La Cpl avrebbe pagato la campagna elettorale di altri sindaci, come quello di Forio, dice sempre Simone.
Anche a Procida, la Cpl doveva lavorare alla metanizzazione: qui si è creata una società di scopo ad hoc, la Progas che dopo l'appalto ha avuto una plusvalenza, usata forse per mascherare una tangente.
Nell'inchiesta è entrata anche la Camorra: a Casapesenna è stato arrrestato a luglio l'imprenditore Piccolo. In subappalto la sua azienda aveva fatto dei lavori per la Cpl. Secondo il boss Iovine, era lui l'intermediario tra la Cpl e la Camorra.
La Concordia poteva denunciarci, poteva rinunciare all'appalto: invece si decise di fare un accordo conveniente per tutti. Per tutte le aziende in mano alla Camorra che si sarebbero presi i subappalti. Questo dice Iovine.

I lavori sono stati fatti anche male: le condutture del gas sono state fatte a 15 cm e non a 30 cm.
La Cpl ha finanziato anche l'attività di politici importanti: Merola a Bologna, Sposetti del PD e Zingaretti. Giorgia Meloni e Paradia nel 2014 di Fdi.
La Kyenge nel 2013.

Poi ci sono i finanziamenti alle fondazioni: la Icsa di Minniti, ItalianiEuropei di D'Alema (60mila euro e anche il libro di D'Alema).
Tenere buoni rapporti con la politica serviva alla CPL per lavorare: per il mancato appalto del S Orsola, Casari si era lamentato contro la Manutencoop, con D'Alema.
Cosa c'entra D'Alema?
D'Alema e Ferrandino hanno declinato l'inchiesta.

L'intervista a Lusetti, presidente della Lega delle coop.
Questi i numeri della Lega delle cooperative: 13mila coop, 83 ml di fatturato, la stragrande delle cooperative non hanno avuto problemi con la giustizia.
Ma ci sono i casi raccontati prima: ha sbagliato la Cpl, è sbagliato il sistema?
Lusetti ricorda che dietro quei numeri ci sono le persone, che sono cresciute sul piano sociale e professionale grazie alle cooperative.
Le persone di mafia capitale, della Cpl hanno tradito questi valori: vogliamo cambiare le cose.
Noi abbiamo senso se stiamo nel mercato se non ci adeguiamo alle regole (sbagliate): noi abbiamo il dovere non di adeguarci, ma di combattere il sistema.
Noi [come Lega delle coop] sosteniamo la riforma degli appalti pubblici, abbiamo dato vita ad una raccolta di forme per una legge che chiede un cambiamento e un contrasto contro le false cooperative.
E poi la lotta contro gli appalti al ribasso.
I soldi ai politici?
Abbiamo detto basta soldi ai politici: è partita una moratoria, non perché è illegale, ma ci sono questioni di opportunità”.

La corruzione in Italia: Ocse ci dice che siamo in cima alle classifiche sulla corruzione percepita, il cui ammontare è difficile da stimare.
Nel 2012 il pg della Corte dei Conti stimava una lievitazione del costo delle opere pbl del 40%. Sono miliardi di soldi nostri sprecati.

L'intervista a Raffaele Cantone.
Serve un sistema di controlli sulle cooperative, serve cambiare le regole di assegnazioni degli appalti.
La corruzione sta andando in una logica di strutture di potere. Le inchieste hanno raccontato di funzionari dello Stato infedeli. Si deve rendere conveniente la legalità: e come?
Il presidente dell'anac parla di rating di legalità, per premiare le imprese sane. Come quelle che fanno i controlli sulla carta e sui cantieri: va premiata per dare il buon esempio.
La corruzione è un sistema di blocco del sistema, blocca la concorrenza e la competizione. E dunque meno qualità.

Ivan Cecconi: bisogna spezzare la catena dei subappalti, dice l'esperto degli appalti intervistato da Giulia Bosetti.
Col sistema dei subappalti si consente ad aziende grandi, che operano in zone mafiose, di dare subappalti ad aziende mafiose senza avere problemi”.
Le tangenti scompaiono, ci sono altri favori e convenienze al loro posto. È l'intero appalto che diventa una maxi tangente, col risultato che poi i lavori costano di piiù.

Serve una cabina di controllo dello stato di avanzamento lavori, negli appalti.
Il governo sta discutendo della nuova riforma degli appalti, sta riducendo le stazioni appaltanti: qualcosa si muove.
A Bologna il comune ha tolto il massimo ribasso.
E a Prato l'Anac chiede un ragguaglio al comune per 114 appalti dati alle cooperative.

Il crac di Coopcostruttori di Argetta.
3000 soci sul lastrico: del crac se ne è parlato poco. Qui a Ferrara sono fallite ben 5 coop, tra queste anche la Coopcostruttori di Argenta, nata nel dopoguerra.
È il terzo crac dopo Cirio e Parmalat: è stato il primo atto di tradimento dei principi di mutualità.
Nella coop, i soci avevano messo dentro i risparmi, era considerata come una banca.

La coop è iniziata a fallire quando ha iniziato a pensare come una impresa, quando ha seguito i politici. Il dissesto della coop era noto dal 1998, ma i soci non erano tenuti al corrente, anzi erano incentivati ad investire dentro i loro risparmi. Prestito sociale, si chiama, per un ammontare di 80 ml di euro.

Lo scandalo non ha avuto eco: perché c'era dietro il partito, racconta uno dei soci che ha perso 366mila euro. Da questi politici ci si sente traditi, più dei soldi.
D'Alema alle persone disse: “non vi preoccupate, voi avete degli amici a Roma”. Quali erano gli amici a Roma?

Donegaglia, ex presidente della Coopcostruttori, era finito in carcere a fianco di Greganti: lui in carcere non aveva mai parlato. Ora è stato condannato per il crac.
Falsi bilanci, azioni spericolate. La società aveva credito dalle banche, anche grazie alla benevolenza degli istituti bancari. Anche per gli appoggi politici.
La Coopcostrutori ha comprato la Spal perché il partito lo chiedeva: questa era una delle operazioni che hanno fatto fallire la coop.
Io la cooperativa la chiamava di proprietà politica”, dice Donegaglia.

Intervista a Lusetti – seconda parte.
Io non ho tessere, sono stato eletto dai cooperatori, non sono passato dalle segreterie dei partiti, il movimento cooperativo è cresciuto nella sua indipendenza.
L'aggettivo rosso non mi piace perché non è vero: basta coi rossi e i bianchi, vorremo arrivare adun unico meccanismo di rappresentanza delle cooperative.
I soci della Coopcostruttori hanno avuto indietro la metà dei soldi, grazie alla solidarietà di altre coop della Lega.
Il patrimonio della coop sarà garanzia sui prestiti: sono due anni che stiamo lavorando su questa questione.
Noi non abbiamo come scopo il lucro: chi pensa così tradisce i principi.
Si è preso un bell'impegno il presidente Lusetti, nei confronti dei telespettatori e nei confronti dei soci delle cooperative oneste che fanno il loro lavoro.

C'è una cosa che non torna, ovvero il meccanismo dei controlli: chi vigila sugli enti cooperativi?
Si dovrebbero monitorare la contabilità, il rispetto delle norme di legge: a vigilare deve essere il Ministero dello sviluppo e la Lega stessa. Ci dovrebbero essere dei controlli e ispezioni straordinarie: questo si chiedeva dopo lo scandalo di mafia capitale: prevenire anziché reprimere, diceva il ministro Guidi in Parlamento.
Ma poi il ministero stesso riduceva a zero i fondi per gli ispettori delle soc. cooperative: cosa significa?
Su 60mila cooperative dovranno vigilare con meno fondi, sufficienti solo a 50 ispezioni ordinarie; poi c'è un problema di conflitto di interessi: a vigilare sulle cooperative dovrebbe essere la Lega cioè l'associazione che fa per loro la revisione dei conti, che di fatto dovrebbe controllare se stessa.
Nonostante le inchieste di questi mesi, non possiamo stare tranquilli: ora sono stati stanziati altri 6ml di euro per altri controlli.

Due bellissime storie di cooperative che non hanno tradito i loro valori: la cantieri navali Megaride a Napoli e la coop Terra uomo e ambiente nella Garfagnana.
A Napoli, dopo l'ennesimo fallimento dell'imprenditore, gli operai dopo l'occupazione dei cantieri hanno deciso di mettere su una cooperativa.
Con 20 ml di lire hanno fondato la cooperativa, tutta in mano agli operai: è stata dura ma sono riusciti ad ingranare. Ora la classe operaia è diventata classe dirigente, come nel vecchio sogno dei comunisti.
Sono i valori della socializzazione, della collettività.

La Coop Terra uomo e ambiente, nella Garfagnana, a Lucca: 250 soci che lavorano col pubblico nella forestazione, nella cura del suolo, del verde pubblico.

Nel cantiere sono tutti soci, con lo stesso capitale: si fanno scelte in comune, come quella di ridursi lo stipendio per qualche mese, per dare respiro ai fornitori coi pagamenti.

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