19 novembre 2015

Cosa vuol dire guerra all'Isis?

Un riassunto del post di Gilioli: obiettivo dell'Isis è scatenare una guerra sul campo, sullo stile dell'invasione in Afghanistan o Iraq.
Di accentuare le divisioni tra islamici e non islamici (noi e loro).
Non possiamo più fare guerre senza pensare al futuro politico del paese interessato.
Dovremmo smetterla con l'ipocrisia dell'islam cattivo, ma i soldi non puzzano (specie quelli per le commesse militari).
Dovremmo smetterla anche con la segregazione noi loro nelle nostre periferie, nelle nostre scuole, nelle nostre città.
Non serve alzare muri per difenderci da un nemico che, volendo, è in grado di colpirci. Serve togliere di mezzo gli alibi ai terroristi.
Infine la sorveglianza di massa: se questo è il vero obiettivo, almeno smettetela di usare la nostra sicurezza come foglia di fico.

Detto questo, viene da pensare allora alle ricette gridate dai politici della nostra destra.
La guerra.
I muri.
Le segregazioni.
Il noi e loro.

Chi sono i veri alleati dell'Isis?

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