09 novembre 2015

Nel silenzio della Chiesa (sempre comunisti sono!)


Roma
, primavera 2015: il santo padre annuncia il nuovo Giubileo dalla Basilica di San Pietro, affollata di quella fauna romana composta da palazzinari, politici, vescovi e esponenti vari di quel "generone" caratteristico della città eterna.

Gente come Sebastiano Laurenti, l'erede del Samurai. Gente come Temistocle Malgradi, il vicesindaco, il medico prestato alla politica e mai restituito, dalla destra clericale al nuovo Partito Democratico che rottamava il vecchiume.

L'acrobata che nella sua clinica sulla Flaminia accoglieva, a spese del comune, le donne immigrate.
Parte da qui il sequel di Suburra, "La notte di Roma", il nuovo romanzo di Bonini e De Cataldo. Ecco come raccontano questo momento i due autori:
- Mamma mia che orchite il Tedesco [il sindaco marziano di Roma] .. stamattina non si regge ..Portò la mano alla bocca non riuscendo a trattenere un rutto acido.- Perché è così eccitato?- Dice che ..Rurrò ancora. Stavolta non riuscì ad impedire che la flatulenza bucasse la bolla di fragranza al cedro che avvolgeva il volto di Sebastiano.- Temistocle, un po' di contegno, siamo in San Pietro!- Scusa, colpa dei frittini della festa del circolo.- Quale circolo?- Ho inaugurato ieri sera il circolo del Pd ai Parioli. Sapessi la quantità di fregna. Si vede che siamo diventati partito di governo.- Riesco a sapere che dice il sindaco, allora?- Dice che ha saputo che ci sono grandi novità.- Quali?- Sembra che il papa debba fare un annuncio.- Si dimette pure lui?- Volesse iddio .. Ci saremmo levati dalle palle questo Tupamaros.- I Tupamaros erano uruguagi. Il papa è argentino.- Vabbè, sempre comunisti sono. - Temistocle, tu vedi un po' troppi comunisti.- Per questo so' entrato nel Piddì. Aoh, annamo a sentì che succede ...

La notte di Roma Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo - Einaudi editore

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