21 dicembre 2015

Report – come è andata a finire (Anas Mps e altre inchieste)

“Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”
Albert Einstein

Prima chiudere la stagione con i servizi su Ana, Mps .. Milena Gabanelli è tornata alla puntata su Eni che sui social e sul suo sito ha scatenato la sua battaglia contro Report: “quello che report non vi racconterà”.

Eppure Eni ha negato l'intervista a Luca Chianca, si è sottratta al confronto, non ha visto l'inchiesta e ha fatto passare sui media la sua visione mediatica d'assalto, che alla fine è stata solo una grande opera di distrazione di massa.
E il miliardo di Eni, in che tasche è finito?
Eni, che non è un'azienda privata, non dovrebbe rispondere ai cittadini di come spende i soldi?
E magari anche ai dipendenti dei poli chimici, che Eni vuole vendere ad un fondo privato americano, sponsorizzato da una banca in cui lavora Scaroni, che ora sono preoccupati del loro lavoro.

Come è andata a finire? Questi i servizi della puntata di ieri di Report.
Cominciamo da Anas: “abbiamo un sistema di controllo sofisticato, in anas non c'è un giro di mazzette” – diceva Ciucci. Infatti le chiamavano ciliege, c'erano dirigenti che si compravano quadri e scarpe di pitoni...
Il caro estinto: nel 1998 se ne era occupato Iovene. Perché ci sono agenzie che subiscono minacce e attentati con delle bombe?
Gli sviluppi sul caso Mps, i pacemaker con certificati falsi su cui dovrebbe controllare l'istituto superiore della sanità e il Ponte sullo stretto: quanto ci sta costando?

Partiamo dal ponte sullo stretto: c'era una volta il ponte sospeso più lungo del mondo.
Nel 2002, alla data della prima inchiesta di Report, il progetto era lì per venire.
Il prof. Di Majo è uno dei pochi esperti che si è visto il progetto, dove le macchine sono disegnate al contrario. Il progetto servirà per i treni o per le auto?
L'affare da 4,4 miliardi se lo è aggiudicata Impregilo “una società garantita” diceva Ciucci nel 2005.
Nel 2011 Monti l'aveva messa in liquidazione, ma Eurolink (Salini e Impregilo) aperto un contenzioso con lo stato da 800 ml. Ma cosa ha fatto per chiedere i danni allo Stato?

Stefania Rimini ha visto cosa ha fatto la società stretto di Messina: nessun progetto esecutivo, solo rendering e progetti su carta.
Di opere realizzate c'è solo una galleria propedeutica al ponte, la variante di Cannitello, che è la prima pietra di Berlusconi, per un costo da 26 ml circa: non vale il prezzo della penale, su un progetto da miliardi.

Ciucci nel 2005 aveva garantito che non ci sarebbero state penali, ma poi nel 2009 firma un atto dove queste vengono fuori, anche in questa fase non esecutiva.
O Eurolink chiede troppo o gli viene permesso di chiedere troppo: ma a queste società fa comodo dire che conviene costruire (per uno costo dello stato stimato in 1,5 miliardi) piuttosto che pagare le penali per non fare niente.
Ci possiamo fidare delle stime di salini?
I soldi pubblici (1,5 miliardi) al momento non ci sono, non li ha messi nemmeno Berlusconi: il finanziamento del ponte è sempre stato un bluff, ma abbiamo mantenuto i dipendenti della società del ponte, per non fare niente.

Il progetto esecutivo al momento non risolve i problemi ambientali, il problema di dove mettere i terreni di scavo, in una zona a rischio sismico. A Messina non hanno avuto l'acqua per settimane, da dove si prenderebbe l'acqua per il ponte?
Perché non si investono soldi nel dissesto idrogeologico?
Perché non si risolve il problema delle ferrovie in Sicilia, dove non ci sono treni veloci e il 30% è a gasolio e il 23% è a binario unico.

Il traffico dei treni è crollato sullo stretto, c'è solo un treno che arriva a Milano, dopo 22 ore.
E ora, se dovessimo pagare, chi ci mette i soldi?
Forse Salini usa le penali come pressione sul governo, per farsi dare altri incarichi?

Il monte dei misteri: MPS, il suicidio di Rossi e i derivati.
Il capo della comunicazione Rossi si suicida nel 2013: la sua morte viene prima archiviata e poi riaperta nel novembre 2013, dopo ulteriori analisi sul corpo.
Le perizie sui bigliettini lasciati da Rossi in ufficio hanno mostrato delle irregolarità, come se il soggetto avesse una mobilità limitata. Come se ci fosse qualcuno nella stanza ..

Le indagini su Mussari hanno mostrato come la banca ha usato i derivati per coprire i buchi, derivati che erano iscritti a bilancio come titoli di Stato.
Bankitalia si è accorta dei derivati nel 2012, la relazione è stata mandata alla Consob poco dopo, che ha fatto le verifiche solo nel 2015.
Viola AD in MPS ha guadagnato 6 ml di euro, in tre anni, nel momento in cui molti lavoratori sono stati mandati a casa.
Solo dopo 3 anni Consob scrive che quei bilanci erano falsi: perché questo ritardo? E' la stessa storia per le popolari, se i risparmiatori avessero letto la paginetta sui rischi non avrebbero perso i soldi.
In giro ci sono 100mila persona rovinate, ma Vegas rimane alla Consob a fare il suo lavoro …

Iovene aveva fatto un'inchiesta nel 1998 sulle agenzie funebri, che lavoravano direttamente nelle camere mortuari e dove gli infermieri prendevano delle mazzette.
Non si potrebbe stazionare nelle camere mortuarie, per procacciarsi gli affari: ma in Lazio hanno dato l'appalto ad una società, che si ripaga sull'ospedale.

Iovene ha sentito diverse agenzie, che raccontano di contatti con gli infermieri, di abusivi in lotta tra loro, delle proteste dei concorrenti dentro la camera mortuaria.
L'appalto infinito dell'agenzia che ha vinto, è regolare? I dati dell'appalto sono stati negati ad un consigliere regionale.
Al S. Andrea ci sarebbe stato anche un arresto, per una procedura irregolare: le aziende pagavano gli ospedali, per fare i funerali.
A Roma abbiamo 600 agenzie funebri, che si scatenano nella caccia al morto: oltre a queste troviamo agenzie abusive, altre che hanno appalti scaduti ma che lavorano lo stesso.
Tutto questo succede nella capitale, dentro gli ospedali: quello delle onoranze funebri è un settore poco regolamentato.
Nel Lazio poche società grosse gestiscono in modo sleale, senza trasparenza, buona parte del settore: gli altri, rimasti a bocca asciutta, si sono organizzati per mostrare la loro protesta, con dei blitz dentro gli ospedali: il dg dell'Asl di Roma 3 ammette che servirebbero gli appalti.
La nuova gara sarà nel 2016, nel frattempo nel policlinico Casilino c'è una società privata col cartellino dell'ospedale, che farebbe attività promozionale.

Zingaretti presenterà una proposta di legge, per internalizzare la gestione dei funerali, come sta succedendo al CTO. Qui prima c'era AZ, la ditta del funerale dei Casamonica, quello coi carri.

Chi denuncia il nero, da parte dei concorrenti, rischia pure di subire attentati, come al signor Salomone: nel settore delle pompe funebri trovi dentro anche la criminalità, sia per un discorso di riciclaggio, che per un discorso di affari, da fare spazzando via la concorrenza e grazie alla corruzione di dipendenti comunali.

Iovene è poi passato alla gestione dell'interramento nei cimiteri: ad Afragola, una ditta aveva il monopolio sulle lapidi di marmo, non avendo i requisiti, in modo abusivo.
A Napoli trovi i seppellitori abusivi, come nell'inchiesta di 15 anni fa: sono riuniti in cooperative, vivono di mance e senza di loro i cimiteri di Napoli si fermerebbero.

E con la cremazione?
A Torino la cremazione si paga come la sepoltura, per evitare che mancassero soldi per tenere in vita i cimiteri. Si parla di 1700 euro, non poco: eppure il prezzo è fissato per legge a 600 euro.
Ogni regione fa a modo suo, in questo settore, dove gira tanto nero: servirebbe un maggiore controllo.

Dal ponte sullo Stretto, ritroviamo Ciucci parlando di Anas: Report se ne era occupata nei mesi in cui crollavano i ponti, gli appalti venivano fatti al ribasso, coi costi che poi lievitavano.
L'inchiesta sulla dama nera ha raccontato di che pasta erano fatti i dirigenti Anas: che parlavano di ciliegie al posto di tangenti nelle intercettazioni.
Tra gli arrestati, nel sistema delle tangenti, anche un ex sottosegretario, Meduri.
Il nuovo presidente Armani sta cercando i fare pulizia in Anas: alcuni dirigenti sono stati cacciati, altri sono stati ruotati.

Tra le aziende coinvolte, la Tecnis, che ha ceduto l'appalto per la variante di Morbegno alla Cossi: una procedura su cui sta indagando l'Anac. La firma sulla cessione la mette Ciucci, mentre era dimissionario.
Tecnis ha avuto una interdittiva dalla prefettura, ma ha diversi appalti con Anas e questo sta bloccando i lavori, perché l'azienda dovrebbe essere commissariata.
Si dovrebbe selezionare la qualità delle aziende, dei fornitori, prima di iniziare i lavori.

Nel nuovo corso di Anas, le opere sono programmate non di anno in anno, ma su tempi lunghi: in questo nuovo piano buona parte dei soldi sarà anche per manutenzione, per il completamento delle opere incomplete.

Che fine hanno fatto i dirigenti dell'epoca Ciucci?
Non è facilissimo mandar via le persone, se non sono d'accordo” ammette Armani, parlando del caso del dirigente Baio, che ha nominato in quel posto la dama nera.
Sono arrivato in un posto dove non ti puoi fidare di nessuno, ma sono in un posto dove puoi fermare le cose per due anni”: ci sono i lavori da portare avanti, i progetti...

E' un sistema per lavorare male, che va cambiato: c'è stata tanta incapacità e tanta incompetenza. Non è solo un problema di burocrazia, il primo problema è il malaffare, la corruzione: questo dice Delrio.
Ma è un problema di scelta di uomini, di chi piazzi nei posti chiave: perché i condannati per corruzione non sono cacciati dai posti pubblici?

Il danno e la beffa: l'inchiesta di Sigfrido Ranucci sui pacemaker non era rimasta lettera morta.
Si parlava di certificati rilasciati senza fare test, su pacemaker poi usati nelle persone: il dirigente del ministero che mette poi la firma dice che sarebbe una truffa …
La GDF è intervenuta e ora ci sono 4 manager dell'istituto superiore della sanità sotto inchiesta.

Romanzo capitale: Report su era occupata della scarsa trasparenza della fondazione Nuova Italia di Alemanno. Dentro trovi Panzironi, Anemone, Pennaforti: gente sotto inchiesta, trasparenza zero, zero bilanci.

La giusta causa: Claudia De Pasquale poche settimane fa aveva raccontato dei criteri di nomina dei dirigenti nei tribunali, dove gli aspiranti erano tutti bravi e correntocrati.
Dal servizio emergeva la spartizione tra correnti, per prendersi i posti nelle varie sedi d'Italia.

Il biscotto perfetto: ovvero quando lo stato beffa se stesso, con la gestione della confisca dei beni ai mafiosi.
Un forno sequestrato dallo stato ad un boss di Fasano, che poi lo assume ma non gli paga i contributi.
La proposta di assunzione è stata presentata dal boss e avallata dal custode giudiziario: la norma lo consente, ma sembrerebbe inopportuno.
L'agenzia dei beni confiscati avrebbe poi dovuto pagare i contributi: ora il boss si è rivolto ai giudici, che hanno pignorato i beni al forno, cioè allo stato.
Il confiscato dallo stato pignora lo stato: ma non si poteva evitare?
Lo Stato, per colpa del pignoramento, ha incassato solo 190 euro dalla vendita del forno.

I macchinari sono in un altro forno, del genero del boss.

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