12 febbraio 2016

La rottamazione di loro stessi

Di sicuro c'è solo che hanno rottamato il buon senso, i loro principi, quello che affermavano prima. Prima di entrare a palazzo, prima di prendere la cadrega.
"Non accorpare la data delle elezioni amministrative con quella dei referendum sarebbe una scelta molto grave, non solo per il disagio che porterebbe a molti cittadini ma anche e soprattutto perché produrrebbe un costo per i contribuenti italiani talmente alto da essere insopportabile" - Franceschini 2011.
Nel 2011 criticavano la scelta del governo Berlusconi di separare elezioni e voto per il referendum (acqua, nucleare e legittimo impedimento): avevano paura del voto degli italiani e così si sceglieva di non accorpare il voto, sprecando denaro pubblico.
Quello che manca per rimborsare i truffati delle banche popolari ad esempio.

Così meglio non rischiare sulle trivelle, così come meglio non rischiare sul DDL Cirinnà vista anche l'uscita scomposta di Bagnasco sul voto segreto.
Hanno rottamato il rispetto per la volontà dei cittadini, la libertà di informazione, l'indipendenza della Rai, la separazione tra interessi personali e interessi privati nella cosa pubblica.
Gli attacchi di Anzaldi ai giornalisti Rai e ai vertici.
Le mani dei renziani del giglio magico sulla security, sulle banche BCC (la riforma uscita dal governo per decreto che tocca una banca vicina al sottosegretario Lotti).
Il presidente che viaggiava in bici e per cui la gente sarebbe stata la sua scorta che poi si è fatto l'aereo di Stato i cui costi sono un segreto (alla faccia della trasparenza).

Hanno rottamato loro stessi e nemmeno se ne rendono conto. Servirebbe avere una coscienza critica.

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