28 aprile 2016

Sgretolamento

Possiamo vedere la foto dell'Europa dall'alto.
L'Austria che blocca le frontiere e procede ai controlli al Brennero, oggi il primo ministro si incontra con Alfano: di cosa parleranno? Del rischio che l'Italia si trasformi in un grande hub, coi migranti che sbarcano a sud e non riescono ad andare a nord?

Il ritorno della Troika in Grecia: si sono trovati così bene in Grecia che anche quest'anno tornano a fare visita.
Il FMI chiede nuovi sacrifici alla Grecia che ora non ci stà: Tsipras ha chiesto un tavolo politico, ma l'inflessibile Shauble ha risposto nein.
L'Europa è unita solo su conti economici, austerità, fiscal compact.
E le quote dei migranti di cui ciascun paese doveva farsi carico?
Pensiamo veramente che innalzando i muri e bloccando i confini si risolva tutto?
La guerra in Siria (e gli altri conflitti) non è terminate e i trafficanti di uomini non sono stati bloccati (creando dei corridoi umanitari).

Dopo la Grecia ci siamo noi: anche l'Italia è tra i paesi che il presidente della banca centrale Weidmann ha voluto avvisare.
Se la crisi dei migranti relegati nei campi in Turchia e in Grecia si sta trasformando in una bomba sociale che ci esploderà tra le mani (specie a noi paesi del sud), la proposta tedesca è una bomba sui conti delle nostre banche.
I titoli di Stato italiani non possono essere considerati allo stesso modo di quelli tedeschi: se le nostre banche vogliono continuare a tenerseli, che accantonino altri soldi, per sicurezza.

Soldi che dovremo mettere da parte per il futuro intervento in Libia: non riusciremo a temporeggiare sull'intervento a lungo, perché ora Sarraj sta chiedendo l'intervento armato, a difesa dei pozzi petroliferi, chiaramente (l'unica risorsa che interessa libici e italiani).
Per un fronte che si apre, uno si chiude: il caso Regeni definitivamente messo a tacere dal regime di Al Sisi (a cui abbiamo pure venduto il software per spiare meglio le persone).  

E poi c'è il fronte interno: le inchieste su Camorra e appalti al sud, i partiti che intervengono dopo e non vogliono fare pulizia prima (invocando la presunzione di innocenza), la nuova legge col buco per la prescrizione (due anni per fare l'appello e poi stop), le inchieste sulle banche, il futuro bavaglio alle intercettazioni.
Da ieri sera, dall'intervista del ministro ad Otto e mezzo, sappiano che il referendum sulle riforme non è un referendum in realtà sul governo (avevamo tutti capito male ...).
E' il primo passo.
Poi si dirà che se anche dovesse fallire, non è che si andrà a casa (anche perché a stabilirlo sarebbe Mattarella e non Renzi).

Lo sentite anche voi questo senso di sgretolamento?

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