15 novembre 2016

Report – la battaglia sul Prosecco e il traffico dei farmaci

La battaglia e il prezzo del prosecco e un'inchiesta sui farmaci rubati: dove vanno a finire?
Ma prima l'appuntamento con le inchieste di Sabrina Giannini.

Indovina chi viene a cena: la qualità delle nostre farine
Ci sono alimenti insospettabili che godono di una libertà, che significa pochi controlli.
Pane, dolci, fino al Sushi, che ha dentro l'amico di frumento.

Si parte dal pane: il pane con dentro farina semilavorata, con tanti lieviti, diventa gommoso prima ed è più pesante.
Un pane che invece è fatto a regola d'arte, ha bisogno di più tempo per la lievitazione.
Se si usano i “miglioratori”, gli additivi per far lievitare prima il pane, acidi, talco, acidi grassi, si fa in fretta a far uscire il pane dal forno.
La legge sta dalla parte dei furbetti, consentendo di inserire gli additivi, non solo nel pane industriale ma anche in quello artigianale: gli ingredienti non sono bene indicati nei supermercati.
Cosa significano le sigle presenti sulle confezioni? Le norme consentono di non scrivere proprio tutto: in Francia hanno scelto come prodotto tradizionale da difendere la baguette, mentre noi abbiamo protetto (per modo di dire) la mortadella.
Questo perché a Bruxelles fanno più gli interessi dei grandi produttori a discapito dei piccoli panificatori.

I forni locali, in Inghilterra hanno fatto battaglia ai prodotti industriali: chissà, forse mettendo insieme le forze si riuscirà a fare una battaglia assieme.
Contro la Milasi malto genica, che provoca malattie intestinali, ma noi non lo possiamo sapere.

Le aziende destrutturano i chicchi di frumento, per dare la possibilità ad altre di ricreare le farine combinate: nella lavorazione delle farine si perdono buona parte dei principi nutritivi (calcio, potassio). La farina raffinata contiene meno proteine ma più amido.
E i prodotti integrali? Ma le etichettature sono ambigue anche qui, non specificando bene se si usano veramente farine integrali o altre farine.

L'impasto del lievito madre è lento, per consentire a tutti i principi nel grano di essere assimilati: ma occorre fare in fretta e allora ecco le farine industriali.
Oggi la panificazione dura poche ore e così gli enzimi non riescono a far diminuire il carico tossico nel glutine: così oggi siamo più sensibili al glutine, di cui si parla poco.

Nei paesi industrializzati stiamo vivendo malattie infiammatorie come la celiachia – racconta un professor Fasano, che insegna ad Harvard, alla giornalista: il glutine si trova nella liquirizia, nel pesce, l'alga nel Sushi, negli hamburger.
Anche nella pizza, senza che noi lo sappiamo.

I prodotti senza glutine, per saziare il nostro palato, sono invece più calorici: perché allora non facciamo una dieta equilibrata? Frutta, carne, noci, … bisognerebbe tornare a cucinare da sé.
Ma è faticoso, e i prodotti senza glutine (che stanno prendendo mercato) sono così facilmente a portata di mano ...

Le inchieste di Report di oggi: che fine fanno i farmaci rubati? Un anticorpo molecolare costa fino a 800 ml di dollari, più dell'oro. Uno scandalo che passa per la Germania, dall'India per arrivare fino ad Avellino.
Ma prima di tutto, il Prosecco.

527 cantine, 500 milioni di bottiglie, un prodotto che fa concorrenza con lo Champagne: ottimo, ma come tutte le medaglie ha un rovescio.
Come il fatto che oggi si coltiva tutto con questa qualità di vino: significa impoverimento dei terreni, i pesticidi che inquinano aria e fanno ammalare le persone.
Coltivare a Prosecco significa oro: oro ma in mezzo alle case, vicino alle scuole, tra Valdobbiadene e Conegliano.
I trattamenti si potrebbero fare fino a 20 metri dalla strada, con le macchine, ma le telecamere mostrano trattamenti fatti a ridosso di case e strade: un'annata piovosa costringe a maggiori trattamenti, che non fanno piacere alle famiglie che vivono vicine ai vigneti.
Che non possono aprire le finestre, stendere il bucato, far giocare fuori i bambini.

Nessuno avvisa, pochi scrupoli a fermarsi se c'è vento: gli atomizzatori sono dappertutto, perché l'uva del prosecco vale più delle altre. Ogni angolo viene sfruttato, anche vicino agli asili, senza farsi troppi problemi, a quanto mostrano le immagini raccolte.

Ci sono paesi dove le famiglie se ne sono andate: si parla di tumori alle ovaie, causati dai trattamenti per i defoglianti, di falde acquifere inquinate, di boschi trasformati in vigneti, pascoli e alberi che non ci sono più.
Anche con l'elicottero si irrora, come in Apocalypse now: anche i sindaci sono consapevoli del problema, ci sono percorsi naturalistici sulle colline che sono vietati quando ci sono i trattamenti.
Ma chi ci abita sulle colline come fa?
Si sono organizzati in comitati e si danno dei consigli su come vivere: super sensibilità agli odori, capogiri.

La regione Veneto ha stabilito delle linee guida, ma poi concede delle deroghe ai produttori: “puttanate” così dice il presidente di concooperative Veneto, che è anche a capo dell'associazione produttori. Nessun sindaco si è lamentato.
Anche il medico del lavoro e quello dell'USSL di Conegliano raccontano che i pesticidi non fanno male, che non si deve drammatizzare, non ci sono conseguenze acute.

Quante multe sono state fatte per le trasgressioni, sulle linee guida della regione? Solo tre, ammettono in regione Veneto.
Ma il disagio è amplificato, ci sono i fomentatori.
E oggi i produttori hanno ottenuto altri tre milioni di ettari per la coltivazione: la richiesta dei mercati è oggi superiore a quello che si produce...
Chissà se queste persone andassero ad abitare vicino alle vigne, quando ci sono i trattamenti e vediamo se fa meno male dell'aspirina.

Solo questi produttori possono usare il nome Prosecco: questo fa la fortuna del prodotto.
Serve un luogo, per legare prodotto alla località, per questa tipologia di vino: ma il luogo non è in Veneto, ma sopra Trieste.
Nel 2009 Zaia ha stabilito per decreto che Glera è sinonimo di Prosecco: questa operazione produce un fatturato di 2,5 miliardi di euro.
Una fetta di questa torta vorrebbero averla anche a Prosecco, sull'altopiano carsico, dove non si produce Prosecco.
A Prosecco si produce altro vino, con minor resa: l'operazione da furbi è stata quella di far diventare l'origine del vitigno nello sconosciuto Prosecco.
Il ministero e la regione avevano firmato una intesa coi produttori del Carso, che volevamo essere partecipi di questo spettacolo.
Come se in Lombardia dicessero che Granturco è una frazione di Cremona e solo a Cremona si può coltivare Granturco ..

Gli agricoltori triestini sono arrabbiati: non si considerano del FVG, ma più sloveni.
Vorrebbero avere una contropartita dalla regione: soldi per coltivare sui terrazzamenti del costone carsico, servirebbero 25 ml di euro.
Il ministero parla di assenza di risorse certe ..
I produttori sono pronti ad azioni legali: vogliono una royalty per ogni bottiglia, una sorta di autotassazione. Se anche questa non dovesse passare, faranno un nuovo ricorso, per togliere la denominazione di origine geografica.

Ma il presidente del Consorzio non vuole dare alcuna royalty: una cosa inammissibile, che non gli verrà mai data.

C'è un altro problema: la difficile convivenza tra chi lavora biologico e chi lavora in modo tradizionale. I trattamenti inquinano anche le viti biologiche.
Il servizio rileva una anomalia: la resa bio sarebbe la stessa, tra quelli bio e non bio. Come è possibile?
In alcuna bottiglie bio sono state trovate tracce di residui di prodotti chimici..

Oggi la regione Veneto ha candidato la zona del Valdobbiadene in patrimonio dell'Unesco: servirebbe che non si inquinassero le falde, i terreni.

(Qui il pdf con la trascrizione della puntata).
La via dei farmaci – Luca Chianca
C'è un intero sistema, sul traffico di farmaci, che è stato scoperto perché truffatori hanno voluto esagerare. È la storia ricostruita da Luca Chianca, dei medicinali rubati nelle farmacie italiane e che sono finiti in Germania.

Sul mercato tedesco sono arrivati così tanti farmaci contraffatti che non possono essere arrivati solo dall'Italia: molti erano veri e propri medicinali contraffatti.
I farmacisti non sono in grado di garantire al cento per cento la qualità: molte persone sono state curate con farmaci che forse, li hanno fatti stare male.
I farmaci arrivavano dalla Farmaceutica internazionale, di Avellino: società sparita appena gli investigatori sulla truffa si sono avvicinati a loro.
Un farmacista è stato sospeso per diversi giorni, per aver comprato dei farmaci rubati, da una società montenegrina, che dietro aveva un italiano, oltre ad un'altra società polacca.
Con dietro sempre altri italiani.

Il farmacista si difende dicendo che non sapeva, che la merce rubata arrivava in Slovenia e qui veniva pulita per tornare in Italia, per rifornire i distributori italiani, che forse sapevano che merce trattavano.

(Qui il pdf con la trascrizione del servizio).

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