14 febbraio 2017

Il capovolgimento delle cose (spunti dal libro di Varesi)

«Le do ragione: c'è una vena di follia. Conosco persone che non rispondono più agli squilli ma solo ai messaggi sullo smartphone o sui social network. Parlano coi tasti.» 
«Per fortuna gli omicidi li fanno ancora di persona», annotò Soneri in un affondo di cinismo.Rifletteva sul capovolgimento delle cose. Il telefono che non si usa più per parlare, la politica non si pratica più per migliorare il mondo, l'istruzione non serve più per conoscere... Un intero alfabeto si sgretolava mutando di significato. Tutto sommato chi restava più fedele alla realtà era proprio Forlai che non la vedeva. Per capirla doveva ascoltarla, toccarla, annusarla. 
Il commissario Soneri e la legge del Corano, Valerio Varesi
Il brano è tratto dall'ultimo libro di Valerio Varesi, che parte dall'omicidio di un immigrato, ospite di una casa di un signore cieco.
In una Parma in cui le tensioni contro gli immigrati sfociano in atti di violenza: non sono solo le ronde, ma anche qualcuno che inizia a sparare e a farsi giustizia da sé.
E la politica?
La politica ha smesso, da tempo, di svolgere la funzione di mediazione, per la ricerca delle soluzioni ai problemi.
Ci sono i politici di destra che sugli immigrati e sulla sicurezza fanno campagna elettorale (lo ha raccontato bene ieri sera il servizio di Presa diretta). Le ronde, l'esercito per le strade, la sicurezza.
E ci sono quelli a sinistra che hanno paura a dire le cose come stanno e allora non fa nulla, ed è anche peggio perché non si governano i flussi, non si gestisce l'integrazione, non si mettono dei paletti laddove serve.

Come altri libri di Varesi, anche questo parla della realtà che stiamo vivendo: alla Direzione del PD, il segretario Renzi ha chiesto che si ritornasse a parlare di politica.
Eppure nei mesi che hanno preceduto il referendum del 4 dicembre si è sempre parlato di politica: gli effetti catastrofici se passava il no (e quelli taumaturgici se invece passavano le riforme), le mance per i gruppi di elettori (la Coldiretti, i pensionati) ..
Forse questa non è politica.
Forse non è politica nemmeno rimanere fermi a discutere di congresso, di primarie, di elezioni se dentro questi congressi, dentro queste elezioni non ci si mettono i contenuti.

I posti di lavoro e le condizioni di lavoro. Per i dipendenti lasciati a casa da Almaviva e per quelli a cui è impedito di andare in bagno.
La gestione dei profughi e dei flussi dei migranti, per evitare che ci siano politici che facciano affari (e prendano voti) sulla loro pelle.
Fare pulizia dentro il mondo delle banche, dei crediti concessi con troppa leggerezza (dal caso MPS all'inchiesta che ha toccato il sen. Verdini), dei derivati di stato (come ha denunciato l'Espresso).
Mettere in sicurezza il territorio, le falde inquinate, i fiumi che esondano, le case nelle zone a rischio.

Senza questo, la politica è solo una questione di numeri, di voti da prendere o da comprare.
Nulla a che vedere con quello che serve al nostro paese per uscire da questa situazione.

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