02 febbraio 2017

Trumpisti d'Italia

Ieri sera a Gazebo si ieri parlava del nuovo corso trumpista dei politici italiani.
Di Grillo si è già detto.
Renzi è solo l'ultimo arrivato, nella corsa al trumpismo, un cambio verso rispetto ai tempi in cui andava alla festa di Obama, prima del referendum.

Ora c'è il Renzi “antipolitico” che attacca i deputati troppo legati al vitalizio.
C'è il Renzi che attacca la Merkel e la Germania del surplus sulla bilancia commerciale del 6%
C'è il Renzi che assieme a FI e Lega vota per arrivare ad una nuova legge elettorale fin da subito. Una nuova accozzaglia.

Ma di trumpismo in trumpismo, alla fine vince sempre il modello originale, la destra.
La destra di oggi, quella che è scesa in piazza tutta assieme nel fine settimana scorso, a Roma.
Sovranismi, secessionisti, ciellini e berlusconiani.
Mario Mauro, Salvini, la Meloni.
E la Santanché che dal palco se la prende coi clandestini “che stanno negli alberghi con le stelle”.

L'Italia agli italiani era lo slogan della piazza dove ospite era anche Salvini, lontano dal Salvini della Lega di Roma ladrona.
Salvini che chiudeva il suo intervento “manderemo a casa gli sfigati vari, Alfano, Verdini, Cicchitto..”.
In pratica i suoi alleati (ex o meno).

La nuova destra non ama nemmeno definirsi più destra: “alto e basso, grande o piccolo, i mercati rionali e i mercati azionari, tra il popolo e l’establishment”, raccontava al suo popolo l'ex ministro berlusconiano Meloni.
Anche lei, prima gli italiani.

Non c'è più destra o sinistra, dove l'ho già sentita?

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