20 aprile 2017

Essere divisivi

In un paese conformista dove si tende sempre a stare dalla parte del più forte e a seguire il branco, a costituire un problema sono le persone e gli enti "divisivi".
Divisivi come l'Anpi, l'associazione partigiana accusata di non rappresentare più i veri partigiani.
Divisivi come come il 25 aprile, giornata in cui si festeggia la liberazione dal nazifascismo, nel giorno dell'insurrezione generale del 25 aprile 1945.
Ma anche la giornata in cui si deve consentire ai fascisti di manifestare con bandiere e simboli e sfilare nella sezione del cimitero di Milano dedicata ai loro morti.
Vietare la loro manifestazione sarebbe da fascisti, dicono i sedicenti liberali all'italiana.
Quelli che guai a manifestare contro il gasdotto TAP o, peggio ancora, contro il TAV in val di Susa.
Quelli che guai a manifestare contro le aperture nei centri commerciali la domenica di Pasqua.

Essere antifascisti, dunque dalla parte della Costituzione e delle Istituzioni e dalle loro radici che affondano nella Resistenza significa sì, essere divisivi.
Vietare i raduni fascisti è illiberale? E cosa diremmo se a radunarsi fossero nostalgici del terrorismo (una delle tante sigle nate negli anni settanta)?
E perché allora si vietano gli inchini delle processioni religiose sotto casa dei mafiosi?
Forse perché così si manifesta, in pubbilco, l'autorevolezza del mafioso, lo si rende uguale e superiore agli altri cittadini.
E lo stesso vale per questi gruppi, gli stessi che appiccicano manifesti per boicottare negozi di stranieri a Roma.

Non possiamo stare dalla parte dello Stato e dire che vigileremo con le forze dell'ordine ..
Non rimane altra strada, visto che si è scelto di non insegnare la storia, di non spiegare alle persone cosa è stato il fascismo veramente.
L'assenza di diritti, delle libertà di pensiero e di espressione, di radunarsi in associazioni.
Di poter raccontare il paese, quello che si vede sui giornali.

Come voleva fare Gabriele del Grande in Turchia e Siria. Due paesi dove immagino che i nostri liberali non vorrebbero vivere, o sbaglio?

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