10 aprile 2017

Una storia di appalti e (presunti al momento) favori politici

Questa sera Report si occupa di Eni nei primi due servizi: nel primo seguiremo l'evolversi dell'inchiesta sulla (presunta) tangente da 1 miliardo per la concessione di un giacimento in Nigeria.
La seconda inchiesta racconterà di uno scambio di favori tra il gruppo Pessina, dopo l'ingresso ne l'Unità e gli appalti in Kazakistan con Eni ("Un aereo per il presidente" di Luca Chianca ).
Sembra di essere tornati ai bei tempi di Berlusconi quando, prima ancora che uscisse un servizio sgradito all'esecutivo, arrivava puntuale la minaccia di querela da parte degli avvocati.
L'ex segretario ed ex premier, tramite il suo avvocato, ha minacciato l'avvio di procedure giudiziarie ... Ma questo non fermerà la messa in onda del servizio di Emanuele Bellano ("L'Unità immobiliare").

Sul Fatto Quotidiano di oggi trovate un'anticipazione
L’Unità, “scambio tra salvataggio e appalti in Kazakistan”. E Renzi minaccia Report
Dopo l’acquisto del giornale gli affari della Pessina volano, ma il quotidiano fondato da Gramsci rischia tagli durissimi e la chiusura. La trasmissione di Rai3 chiede chiarimenti all'ex premier e segretario Pd, che fa rispondere da un avvocato
 
È vero che dietro il salvataggio de l’Unità, nel 2014, c’era un accordo politico che premiava l’imprenditore che l’ha rilevata, il costruttore milanese Massimo Pessina, con l’assegnazione di futuri appalti in Kazakistan? Ed è vero che, in questa storia, l’Eni ha giocato un ruolo essenziale? Matteo Renzi sceglie di non rispondere. Anzi. Minaccia querele. Eppure la vicenda riguarda anche i cronisti e i lettori de l’Unità – oggi in profonda crisi, con durissimi tagli all’orizzonte – oltre che l’intero Pd e il sistema degli appalti pubblici. E invece a Report invia poche righe, firmate da un avvocato: si tratta di notizie false, diffamatorie e calunniose, scrive il legale, annunciando “le opportune iniziative giudiziarie contro chi assumerà la responsabilità di avvalorarla e diffonderla”. E se l’intento era quello di bloccare l’inchiesta, firmata da Emanuele Bellano, l’obiettivo non è stato raggiunto: Report la trasmetterà questa sera. 
Nel 2014 – ricostruisce Report – gli utili del gruppo Pessina crollano del 96%: le vecchie commesse sono quasi esaurite. L’Unità perde circa 400mila euro al mese: per Pessina non sembra l’investimento ideale. E invece decide di sedersi al tavolo delle trattative: vuole rilevarla. Report intervista un testimone – coperto dall’anonimato – che in quel periodo partecipa alla trattativa, con il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi. “Quando eravamo al tavolo – dice il testimone – a Bonifazi dicevo: ‘Non sta in piedi: o il giornale fa 20mila copie oppure lasciamo perdere’. E lui: ‘No, si fa meglio, qui, là e su e giù…’. Guido era molto confidente su questa roba, era una sorta di merce di scambio”. 
Il testimone parla di “merce di scambio” e cita Guido Stefanelli, socio di Pessina costruzioni, amministratore delegato de l’Unità. “I discorsi del tempo – continua – giravano intorno a una sorta di scambio politico, nel senso: mi fai la cortesia di…? e io ti farò la cortesia di…”. “Chi era?”, gli chiede il cronista. La risposta: “Bonifazi e Renzi”. E ancora: “Appalti con Eni?”. “Si diceva che c’erano interessi della Pessina in Kazakistan… case per tecnici e dirigenti. Nel complesso degli investimenti, i soldi persi da l’Unità, sono noccioline, rispetto a un affare di quel tipo”.
Notizia falsa, scrive l’ufficio legale, per conto di Renzi. Report intervista anche Matteo Fago, l’imprenditore che in quel periodo controllava l’Unità con il 51,2%. E che si vide rifiutare un’offerta da 10 milioni: “Ci fu un veto del Pd”, dice Fago. Che aggiunge: “Bonifazi mi diceva di fare un accordo per fare entrare Pessina. Ma il loro business plan faceva ridere, non poteva reggere”. E così Fago lascia perdere, mentre Pessina rileva l’Unità. Oggi, spiega l’ex direttore Sergio Staino, l’Unità vende 7mila copie al giorno. E di Pessina dice: “Penso che la sua azienda, lavorando molto all’estero, abbia visto nel governo Renzi, che all’estero guardava molto, un elemento di facilitazione. Non c’è nulla di male”. Fago dice di aver incontrato Stefanelli e racconta: “Era tornato da un viaggio in Kazakistan… disse che aveva visto una roba dell’Eni, che doveva costruire ville per l’Eni…”.

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