27 aprile 2017

Una volta si chiamavano balle

Modernità non è cambiare nome alle cose per cammuffare le cose che non piacciono.
Per esempio, sento ripetere continuamente l'espressione fake news collegata al web: peccato che una volta erano chiamate balle e le rifilavano i giornali, i politici in campagna elettorale (cioè sempre in Italia) o i manager che promettono successo, occupazione, bilanci in ordine ....

Per esempio: prendiamo la polemica dopo il no al referendum dei dipendenti Alitalia sull'accordo (su carta e preventivo) per il salvataggio dell'azienda.
Per chi ne avesse voglia, ci sono le puntate di Report in cui la giornalista Boursier chiedeva conto all'amministratore di turno (ne hanno cambiati tanti come nemmeno gli allenatori dell'Inter) sul pareggio di bilancio.
Tutto a posto, mi stia tranquilla.
E invece .. due salvataggi, il primo dei patrioti, il secondo degli arabi.
I primi, i capitani coraggiosi hanno ottenuto qualche favore dal governo Berlusconi e poi hanno lasciato l'incombenza dei conti dell'Alitalia ad Etihad. 
Gli arabi, guidati dal prode Montezemolo, dovevano far tornare a volare Alitalia, hanno speso qualcosa come 50 ml per le nuove divise, ma siamo punto e a capo.
E il problema sarebbero i dipendenti?

I professori Giavazzi e Alesina se la sono presa con lo strumento del referendum: in pochi hanno deciso per tutti (e ora paga pantalone, il sottotitolo).
Giusto: facciamo un bel referendum nazionale su TAV, TAP, F35 e altre inutili spese e poi vediamo.
E già che ci siamo voglio decidere anche sullo stipendio del presidente Montezemolo.

Altro esempio: la libertà di stampa.
Grillo è solamente un leader politico che, come tanti, ha una certa allergia alle critiche e alle domande scomode.
Come prima Berlusconi e come ora Renzi.
RSF però dà la colpa a politici come Grillo.
La libertà di stampa in Italia è minacciata dalle mafie, dal precariato e dal ricatto degli editori, dalle intromissioni della politica.
Vi ricordate ancora l'editto bulgaro contro Luttazzi, Biangi e Santoro?
Oppure, per rimanere nei tempi moderni, le querele anticipate contro Report (cui la politica sogna di togliere la tutela giuridica) da parte di Renzi e di Benigni?
Leggetevi il post di Gilioli, pungente come al solito.

Le ONG che salvano i migranti in combutta con gli scafisti e i trafficanti di esseri umani.
O si portano i dati e li si mettono sul tavolo, oppure meglio star zitti.
Perché queste ONG sono le uniche che si occupano di salvare vite umane, le persone che, dopo aver fatto migliaia di km attraverso deserti e paesi poco "ospitali", prendono il mare per cercare qui da noi quella vita migliore che nei loro paesi è negata.

A proposito del cambiar nome e del cambiar faccia alle cose.
Il 25 aprile si festeggia la liberazione del paese dalla dittatura.
Non si festeggia altro: scendere in piazza con gli striscioni pro Europa, con cartelli fuori luogo, è semplicemente fuori luogo.
Se non vi piace la festa delle liberazione, come ai nostalgici del campo 10 del cimitero milanese, usate un altro giorno per festeggiare.

A proposito di fake news: Di Maio si è fatto una foto a Mondragone assieme ad alcune persone tra cui il nipote incensurato di un boss di Camorra (che immagino non conoscesse).
Su Facebook, il figlio del boss La Torre commenta entusiasta sul vicepresidente della Camera e sul vento nuovo del M5S.
Monta la polemica: su l'Unità si parla già di simpatie camorriste..

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