28 luglio 2017

Qualcosa di sinistra

Prosegue la migrazione verso destra del governo Gentiloni.
Dopo i voucher, lo stop allo ius soli (col sospetto che sia stata tirata fuori per non approvarla), i decreti Minniti, tocca ora alla missione militare in Libia, il blocco navale delle nostre navi davanti le coste libiche.


Potrebbe non essere nemmeno necessario un voto in aula, visto che verrà cammuffata come estensione di una missione esistente.
Ho cercato su twitter #blocconavale e, sorpresa, sono venuti fuori i tweets di Alemanno, Salvini, della Lega e della nostra destra italica. Quella che prima gli italiani (specie se parenti di Bossi o amici di Alemanno).
Ecco, mi veniva in mente la scena di Aprile, di Nanni Moretti: "D'alema, di qualcosa di sinistra" ..

Ecco, il governo Gentiloni ha battuto nuovamente il colpo.
Non poteva farsi trovare impreparato dopo l'attivismo di Macron (il salvatore dell'Europa, ricordiamo quanto scrivano i nostri giornali).
Ovviamente qualcuno poi dovrà andare a vedere cosa si nasconde dietro la superficie dell'annuncio sulle navi da guerra: per esempio, come la mettiamo con le regole di ingaggio?
Cosa facciamo se, in Libia, dovesse succedere un episodio analogo a quanto avvenuto in India coi nostri due marò (diventati poi gli eroi della nostra destra)?

PS: altre notizie che magari sfuggono ad un lettore disattento.
Ieri il CSM ha nominato procuratore capo a Napoli Melillo, ex capo di gabinetto di Orlando. Ora con che faccia CSM e politici diranno che le toghe non possono fare politica?
La commissione industria al Senato ha approvato (coi voti del PD, di FI e degli alfaniani) un emendamento che metterà fine, il 30 giugno 2019, al mercato tutelato dell'energia. Un regalo alla lobby dell'energia.

Di seguito la relazione del presidente Mucchetti, PD, contrario a questa norma che, anziché concorrenza, rafforza i monopoli:
La Camera dei deputati, venendo meno al percorso condiviso, ha introdotto cinque modifiche. Un alto esponente della maggioranza le ha qualificate come poco rilevanti, sottintendendo con ciò che il Senato non avrebbe dovuto poi modificare ulteriormente il testo. Ma, se davvero si tratta di modifiche così poco rilevanti, il PRESIDENTE si chiede perché siano state introdotte, ritenendole invece in almeno due casi di grande rilievo.
Avendo dedicato buona parte della propria vita professionale alla politica della concorrenza, egli avverte il disagio di dover approvare un disegno di legge che è intitolato alla promozione della concorrenza ma che invece, accanto a norme positive, contiene anche norme a favore di interessi organizzati o di monopoli.
Passando al suo emendamento 1.18, ricorda che l’altro ramo del Parlamento ha soppresso, al comma 60, quella parte della norma con la quale il Senato chiariva che gli utenti del servizio di maggior tutela sono clienti dell’Acquirente Unico e non di coloro che, come ENEL, A2A, ACEA e altri ancora, forniscono all’Acquirente unico il servizio di vendita. Non a caso ENEL, A2A, ACEA e gli altri operatori hanno costituito società distinte per i clienti in libero mercato e per quelli dell’Acquirente Unico.

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