29 luglio 2017

Stesso sangue – raccolta (Guccini e Macchiavelli, Lansdale, Nesbo, Fois)

Buon sangue non mente
Di padre in figlio
Tale padre tale figlio

Sono tanti i proverbi e i modi di dire che riguardano le relazioni di sangue tra padre e figlio o comunque all'interno dello stesso ambito familiare.
La famiglia, il luogo nel quale sentirsi più protetti: al sicuro nel guscio familiare, protetti dalle cattiverie e dalle bruttezze del mondo.
Ma non è così: sappiamo che spesso il male si nasconde proprio dentro questo mondo e il cattivo, l'uomo nero, è a volte il marito, il padre o una persona vicina a te.

In questa raccolta, che è uscita l'anno scorso per Einaudi, cinque autori si cimentano su questo tema nei loro quattro racconti: come in tutte le raccolte anche in questa troviamo racconti riusciti meglio e altri no.

Questo incanto non costa niente – Guccini Macchiavelli

Estate 1938, ci troviamo sull'appennino Tosco Emiliano a Bagni dell'Appennino, una località turistica dove trovare un cinema, alberghi, sale da ballo. Luogo di riposo ma anche di cura, per le sue acque che sgorgano dalle montagne.
Una località di lusso dove i rampolli delle famiglie “bene” bolognesi vengono a divertirsi.
Uno di questi, Romano Pareschi, viene trovato morto dopo un volo in fondo al burrone all'interno della sua auto, una fiammante Isotta Fraschini.
Un incidente.
O forse no, il padre, il federale di Bologna Adolfo Pareschi chiede che venga aperta un'indagine non ufficiale sul caso, perché il figlio è stato ucciso.
L'indagine è affidata al giovane maresciallo Benedetto Santovito, che arrivato in paese, prende contatto con gli amici di Romano.

Durante il viaggio Santovito guardò più volte l'immagine di Romano Pareschi che gli sorrideva dalla foto. In divisa da giovane fascista, alto e dall'aspetto sano e sportivo, come da disposizioni del gerarca, camerata Achille Starace.

No: non è stato un incidente, e Santovito scoprirà le cause e i responsabili.
E scoprirà anche i perché di quel delitto: una storia di soprusi, di razzismo (il manifesto della razza era lì da venire) e di olio di ricino

Andava di moda. I picchiatori fascisti ne facevano abbondante uso conviti che facesse cambiare idea ai sovversivi. Il risultato era: dolori al ventre da rotolarsi a terra e giorni di dissenteria violentissima. E un rinnovato odio contro i fascisti..

Ci eravamo chiesti, leggendo Macaronì, quale fosse il motivo per cui l'arma aveva mandato, per punizione, Santovito, uomo che veniva dal Cilento, uomo di mare e di sole, in quel paesino dell'appennino?
Alla fine del racconto scopriremo qualcosa di più, del maresciallo.
E vedremo la faccia disonesta, violenta, del regime. Dell'incanto del regime
Voglio vivere e goderl'aria del monteperché questo incantonon costa niente

Coco Butternut, di Joe Lansdale

Un caso all'apparenza semplice, quello che viene affidato all'agenzia investigativa di Brett e Hap e Leonard: pagare il riscatto per avere indietro il cadavere, mummificato, di un cane, Coco Butternut.
Cane che qualcuno ha dissotterrato dal cimitero gestito dal signor Farmer e che lui rivuole indietro, spendendo anche quei 100mila dollari di riscatto.

Fin qui, solo una delle tante strane storie capitate alla più strana coppia di cercaguai del Texas.
Ma poi la storia inizia a prendere una direzione un po' più che strana, pericolosa. Per quale motivo qualcuno dovrebbe pagare quella cifra per un cane morto?
Insospettitosi, Hap e Leonard ispezionano la bara e, sotto il cane, trovano il cadavere di una donna.
Arrivati a casa di Farmer, lo trovano morto, la testa sfondata da una mazza o qualcosa di simile.

E così, la squadra investigativa si mette in moto, tutta assieme, compresa Chance, la figlia di Hap
- Cavolo – intervenne Chance. - Una gita al cimitero per consegnare dei soldi e farsi dare il cadavere in cambio. Un omicidio. Un incendio doloso. Mio padre e mio zio che dicono le parolacce. Un appostamento. Sono stata per anni al riparo da tutto questo, ma la nuova vita mi piace molto di più.

Siero, di Joe Nesbo

La storia di un padre che non voleva fare il padre e di un figlio cresciuto senza padre, con la passione per il gioco, per la cocaina e in generale, per spendere male i suoi soldi. Con la convinzione che avrà comunque una seconda chance.
Li ritroviamo assieme in Africa, in Botswana, alle prese con un morso del cobra nero sul corpo di Stan, il padre.
Ken, il figlio, deve fare in fretta a trovare il siero.

Un racconto breve ma duro, che racconta della legge di natura dell'uccidere per non essere uccisi.
Come il cobra che uccide e mangia i piccoli cobra suoi figli.
Divoriamo i nostri padri o i nostri figli quando dobbiamo farlo, non per odio, ma per amore della vita. Eppure, crediamo che bruceremo all'inferno per questo. E forse bruceremo davvero. Ecco perché il cobra è moralmente superiore a noi quando sceglie di mangiare i suoi figli. Non si sente in colpa neanche per un attimo, perché il peccato non esiste, esiste solo una fortissima volontà di vivere.Capisci. L'unico che può salvarti sei tu, e ti salvi semplicemente facendo quello che devi fare per sopravvivere.

Ti ho fatto male, di Marcello Fois

Un commissario di polizia distrutto dal dolore per la morte della moglie, Laura.
Uccisa in modo brutale.
Un dolore che l'ha tenuto isolato da tutti, solo.
Un dolore che vede in sé stesso, osservandosi allo specchio.
Un dolore come gli ricorda quel passaggio del libro di Tolstoj, Guerra e pace, quando il perfido Dolochov incontra alla vigilia della battaglia di Borodino Pierre Bezuchov.
Dopo averlo dileggiato, tradito, ingannato, lo raggiunge e lo abbraccia:
«Ti ho fatto male, - gli sussurra, - ti ho fatto male, ma ora stiamo per morire ..»

La nebbia del dolore gli ha cancellato il ricordo. Il ricordo di Laura, il ricordo di cosa è stato.
Come quando da bambino, mentre era in treno coi genitori che litigavano, si era messo ad osservare la foresta di pioppi, allungati verso l'alto come le colonne di una chiesa. E osservando quegli alberi aveva provato quella sensazione di estraniamento, una senza di pace in quell'ordine verticale.

Chiunque avesse concepito lo spazio dove lui si trovava adesso era stato un bambino, solo nella navata principale della foresta. Come lui vi si era perso e aveva chiesto la grazia di ritrovare la via.
La scheda del libro sul sito di Einaudi

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