27 luglio 2017

Una cosa sola - la nascita della seconda repubblica

La novità vera, emersa dall'inchiesta della procura di Reggio, è l'aver messo nero su bianco la collaborazione tra cosa nostra e ndrangheta nelle stragi e negli attentati (in partcilare contro i carabinieri) nel 1993-94.
Gli anni del passaggio tra prima e seconda repubblica.
Gli anni in cui la mafia, dopo la sentenza del maxi in Cassazione, cerca nuovi referenti.
Gli in cui cui gli ex gladiatori della VII divisione sismi rivendicano la loro pensione senza dover rispondere delle loro azioni (dopo che Andreotti ne aveva rivelato l'esistenza).
Gli anni in cui si dovevano convincere gli italiani che questi partiti erano inadeguati, che tutto si doveva cambiare per non cambiare niente, istillando nelle persone dosi di paura (le bombe, gli scandali) e speranza.
Gli anni in cui anche la massoneria cerca un posto a tavola, per la ricerca di nuovi equilibri politici. Le leghe meridionali al sud con la pacificazione della mafia (come si auspicava l'ideologo Miglio), in risposta alla Lega di Bossi al nord.

Equilibri che sono arrivati con la discesa in campo del cavaliere, la nascita di Forza Italia, con la fine delle bombe, l'arresto dei Graviano.
Per chi volesse un approfondimento, è uscito per Chiarelettere un bel libro di Stefania Limiti "La strategia dell'inganno"
Per arrivare poi a tempi più recenti: le bombe del 1992-1993 a quale vero obiettivo erano destinate? Erano l'attacco della mafia allo Stato dopo il maxiprocesso (e il tradimento della politica) oppure servivano anche ad altro? Magari per ricucire quell'accordo tra stato e antistato che il crollo del Muro di Berlino (e la fine della guerra fredda e dell'anticomunismo, di cui la mafia era alfiere al sud) aveva interrotto?Oltre alla mafia, le cui responsabilità sono ormai abbastanza chiare dal punto di vista militare, quali altre entità sono state coinvolte in questa stagione di terrorismo e di grande confusione?Sappiamo che dietro quegli attentati erano presenti anche le altre organizzazioni della criminalità organizzata, come la ndrangheta.E anche altre organizzazioni (le onnipresenti logge massoniche che al sud si sono dimostrate permeabili alle mafie, l'eversione nera, uomini dei servizi che ufficialmente non esistevano, ..) che hanno suggerito obiettivi, strategie, perfino aiutato gli stragisti.
Se non di sola mafia stiamo parlando, che significato assumono allora le bombe, i delitti politici, la trattativa (o le trattative) stato mafia?Perché quegli attentati, così eclatanti, così impressionanti (l'attentatuni a Capaci contro Falcone e la sua scorta, quando bastava ucciderlo mentre girava a Roma)?E come mai, all'improvviso, quelle bombe hanno smesso di scoppiare? L'ultimo attentato di cui parlano i pentiti era pianificato a gennaio 1994, allo stadio Olimpico e doveva colpire il pullman dei carabinieri in servizio. La bomba non esplose, il radiocomando non funzionò e a Spatuzza non fu chiesto di riprovarci.
Poi i suoi capi, i fratelli Graviano furono arrestati. E nel 1994 il paese attraversò definitivamente il guado per approdare alla seconda repubblica, guidato dall'uomo nuovo, l'imprenditore delle TV, Silvio Berlusconi a capo del partito azienda costruito attorno al manager di Publitalia Marcello Dell'Utri.
In pochi mesi eravamo passati dal caos alla nuova stagione del milione di posti di lavoro, con la scomparsa dei vecchi partiti e con la sinistra che ancora una volta perdeva l'appuntamento con le urne (e l'ingresso al governo).

PS: me ne ero colpevolmente dimenticato. Ma oggi, proprio qui a Milano, abbiamo l'obbligo di ricordarci di quanto avvenuto 24 anni fa.
Era il 27 luglio 1993, quando al PAC in via Palestro scoppiò la bomba che uccise un vigile, tre vigili del fuoco e un immigrato.
Nella stessa notte a Roma, esplosero due altre bombe (qui la cronologia degli attentati e delle bombe): la prima in San Giovanni al Laterano, la seconda, mentre le forze dell'ordine si dirigono nella zona, in San Giorgio al Velabro.

Quella notte Palazzo Chigi resta isolato a causa di un black-out telematico: il presidente del Consiglio Ciampi è costretto ad usare il suo cellulare privato.
Nel suo discorso per la commemorazione della strage alla stazione di Bologna (a cui non doveva partecipare), Ciampi pronuncia un discorso nel quale fa espliciti riferimenti alla Loggia P2.

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