22 agosto 2017

Estate 2017 – di certo c'è solo che è morto

Di certo c'è che è morto, e che è morto da innocente, come dicono ora i legali di Giovanni Aiello, l'ex poliziotto della Mobile di Palermo. E' morto l'altro giorno mentre stava lavorando alla sua barca, portandosi dietro tanti sospetti e tante accuse che sono mai state provato né tantomeno portate a processo.
Come i sospetti che fosse lui i killer per gli omicidi politici attribuiti alla mafia compiuti negli anni 80, fino alla bomba dell'Addaura e alla strage di via Capaci.

Ma se tutti i sospetti rimangono tali, altri aspetti su questi cadaveri eccellenti rimangono fatti accertati.
La mafia non ha agito da sola quando ha ucciso un prefetto, un presidente di regione, un procuratore capo, il capo dell'ufficio Istruzione, il capo della Mobile, fino ad arrivare a Falcone e Borsellino.
Tutti questi delitti sono avvenuti per una convergenza di interessi tra pezzi dello stato e la mafia: pezzi dello stato che hanno protetto la mafia, avendone in cambio voti e servizi.

Ha parlato pococoi giornalisti ma quel poco nasconde molti messaggi: al Viminale, al tentato golpe preparato dal generale De Lorenzo, al Sisde..

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