29 settembre 2017

Stato dell'informazione






Lo stato di salute dell'informazione si misura in tanti modi: la varietà delle notizie sulle prime pagine, l'indipendenza dei giornalisti dai proprietari dei giornali, l'essere portatori di notizie e non ufficio stampa di quel partito o l'altro..
Prendete la notizia della richiesta di rinvio a giudizio del sindaco di Roma: la trovate ovunque, perfino nei giornali garantisti (coi potenti) come Il dubbio.
Tutti assolti i politici, il flop dei pm: assolti Del Turco, Alemanno, Orsoni e Penati. Penati a parte, i cui reati sono in parte andati prescritti, tutti gli altri sono stati condannati.
Ma non importa solo il risvolto penale: Orsoni non si accorgeva del caso Mose.
Penati assolto come pure il suo accusatore, De Caterina: come è possibile? Mistero, come mistero rimarrà la scelta di comprare parte delle quote della Serravalle quando era presidente della provincia.

Dobbiamo porre fine all'incubo della repubblica giudiziaria: di questo si discuteva sulla terrazza PD col senatore Violante, i giornalisti Chirico e Ferrara.
Non sia mai che si sappia che l'ex ministro Guidi aveva un fidanzato molto interessato ad una legge che lo riguardava da vicino. 
Non sia mai che si sappia che l'inchiesta Consip tocca vertici dell'arma, il babbo un imprenditore vicino al giglio magico, un ministro.

E non sia mai che le persone sia informate dell'inchiesta che coinvolge Cementir, Ilva e Enel, sugli scarti industriali (nocivi) finiti nel cemento.
Non è mica l'incubo immigrati, l'incubo delle malattie, l'incubo delle manette facili.

Siamo la Repubblica degli scandali e dell'indignazione facile che fortunatamente svanisce in fretta. 
La ndrangheta in Brianza che innaffiava i politici, i professori indagati nello scandalo dei concorsi, le rimborsopoli dei consiglieri regionali.

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