27 febbraio 2018

La squadra migliore (e il futuro centrosinistra)

Dopo Veltroni, tocca all'alleata Bonino lanciare il messaggio:  
Renzi o Gentiloni? "Serve un periodo di maggiore rassicurazione di questo Paese perché il Paese bisogna portarselo dietro. Contro il Paese è difficile cambiare. L'esperienza e le modalità di Gentiloni possono essere più propizie per un'inclusione. Questo Paese è pieno di insulti e volgarità". 

Meglio Gentiloni dunque: non provoca, rassicura, è pacato. L'ex ministro berlusconiano, nella coalizione di centro sinistra, chiarisce meglio la sua visione della politica e delle alleanze elettorali

"Con Renzi - ha aggiunto Bonino - ci conosciamo poco, lui sa come la penso. Non c'è mai stato un rapporto e non si è creato in queste elezioni. Renzi sa bene che i Radicali sono difficili da convincere, ma sono istituzionalmente leali, lo sono sempre stati".
Sono leali i radicali (quelli dell gruppo della Bonino), non si sa con chi, a destra e a sinistra, si ha l'impressione di sentire il ritornello "Franza o Spagna".
Si batterà anche lei per fare le riforme che servono a questo paese, quelle che ci chiede l'Europa della finanza e dei mercati.
Meno per gli italiani, che di questa Europa non sanno che farsene.
Gli italiani che lavorano per 4 euro l'ora (la COOP del candidato PD), quelli che devono fare tre lavoretti per sopravvivere, quelli che verranno assunti come dipendenti interinali per l'Arpab.

Può riperterlo tutte le volte che vuole il segretario: ma il 5 marzo qualcosa nel PD dovrà cambiare qualcosa.


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