28 marzo 2018

Quella voglia di leader

La soluzione alla disfatta del PD, ovvero della sinistra moderna, progressista, che non considerà tabù le parole licenziamento, flessibilità e sicurezza (nei confronti degli ultimi?
Qui ci vuole un altro Macron - questo scrivono oggi sul Corriere Angelo Panebianco e Sandro Gozi sul Foglio (una volta megafono del berlusconismo).

Quando arriva il momento della crisi, serve l'uomo forte, che una volta era appannaggio della destra, mentre ora è appannaggio della sinistra che si sta trasformando in destra.
Scrive Panebianco (partendo dalla crisi del centro e dei moderati)
Le situazioni di emergenza favoriscono a volte l’avvento di leader energici. La ricostituzione del centro non sarà possibile senza l’affermazione di una nuova leadership — in stile Macron per intenderci. Il terzo ingrediente ha a che fare con la proposta politica. Insieme alla leadership essa può contribuire a forgiare nuove identità. La ricostituzione del centro passa per l’articolazione di una proposta da presentare al Paese e che sia alternativa a quelle delle estreme. 

Sandro Gozi rilancia: serve un partito che unisca tutti i macronisti d'Europa:

Da una parte c’è “l’Europa che viene proposta dai lepenisti di Salvini, ed è quella di Visegrád. Noi ci richiamiamo a Ventotene e in maniera diversa vogliamo riformare l’Europa in marcia con Macron e i nuovi progressisti, come Albert Rivera in Spagna”. Ma il Pd può diventare come En Marche? “Di fronte a una socialdemocrazia classica che è sempre più in difficoltà e deve reinventarsi, il progressismo di En Marche! deve essere un riferimento per la ripresa del cammino del Pd”. Solo un riferimento o qualcosa di più? “Dobbiamo utilizzare le elezioni europee per costruire nuove alleanze europee, andando oltre il campo del Pse. Il Pd dovrebbe essere uno dei dei federatori di questa nuova alleanza. Anche perché se non si costruisce un progressismo europeo alla Macron, rischiamo di avere un parlamento europeo in cui c’è la maggioranza di un Ppe che di popolare non ha più nulla e di avere come secondo grande movimento europeo gli estremismi anti europei di vario tipo e genere. Di fronte a questo rischio, una En Marche europea, una nuova alleanza tra tutti gli europeisti riformatori è indispensabile. E il Pd dovrebbe esserne protagonista”.

Ci vuole un uomo forte, che decide, con un partito tutto suo, che arrivi alla maggioranza assoluta, che faccia le riforme che piacciono all'Europa e a Confindustria.
E anche a Panebianco.
Peccato che non piaccia agli elettori.
Ma ce ne faremo una ragione.

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