27 giugno 2018

Ustica - c'è ancora tempo per la verità

Il GIP di Roma ha prorogato di 6 mesi la scadenza delle indagini sull'omicidio di Ilaria Alpi.
Dopo anni di attesa, il Tribunale di Brescia è riuscito ad arrivare ad una sentenza di condanna per i responsabili della strage di Piazza della Loggia.
Forse anche per la strage di Ustica, l'abbattimento del DC9 sui cieli del Tirreno, c'è speranza di arrivare ad una verità su quanto successo quella sera del 27 giugno 1980.
La notte di guerra in cui il DC9 dell'Itavia fu coinvolto, trovandosi di mezzo ad uno scontro tra MIG, Phantom, caccia americani e francesi.


Ustica la vergogna di Stato titolava il Corriere quel giorno di tanti anni fa quando si aprirono le prime crepe nel muro di gomma che per tanti anni aveva respinto le domande di giustizia dei parenti delle vittime.
Ustica è anche questo, oltre alle 81 vittime: i depistaggi (la teoria della bomba, la rivendicazione dei NAR), i nastri radar spariti, l'elenco dei radaristi che i militari non diedero subito ai magistrati, le reticenze di francesi e americani.
E poi quelle telefonate tra radaristi delle basi militari e lo Stato Maggiore, che raccontano uno scenario molto chiaro: fin da subito era chiaro, a chi stava di fronte ai radar che l'aereo era esploso in un contesto in cui altri aerei militari erano vicini.
Aerei che razzolavano dal mare (dunque prossimi ad una portaerei), aerei che decollavano dalla base francese di Solenzara, aerei italiani che decollavano dalla base di Grosseto.
E quell'aereo che si nascondeva sotto il DC9, visto a Marsala da un controllore che disse "stai a vedere che quello mette la freccia e sorpassa".

Sono passati 38 anni da quell'esplosione: stamattina, sul Fatto Quotidiano, ho letto la lettera sfogo di un ex generale dell'Ami dove contesta la sentenza della Cassazione dove parla del missile.
E' stata una bomba - dice l'ex generale dell'AMI (senza che nell'articolo si indichi il suo coinvolgimento nella vicenda): dobbiamo lottare perché non ci sua un nuovo attacco alla diligenza, scrive, riferendosi ai risarcimenti stabiliti in sede civile.

Bisogna lottare per difendere il difficile lavoro dei magistrati penali, nonché fermare l’emorragia di denaro pubblico ed arrestare l’attività predatoria alle cas-se dello Stato resa possibile da un atteggiamento per cui “paga Pantalone”.Per quanto arduo, ristabilire la verità su quanto accaduto è finalità nobile per la quale continueremo a batterci, sperando nel contempo di fermare “l’attacco alla diligenza” ed alle sue casse
Sono rimasto senza parole.
Una bomba scoppiata su un aereo partito con un ritardo di 90 minuti, scoppiata nella toilette e che ha lasciato intatta la tazza del water.
E chi l'avrebbe messa? E per quale motivo?
Le casse dello stato sono a rischio per i risarcimenti?

La credibilità di uno Stato passa anche da questo: dall'assumersi le responsabilità, sulla sicurezza dei suoi cittadini, anche volano su un aereo.

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