14 novembre 2018

Finire dalla parte del torto

Ogni volta che un grillino parla, che sia ministro o deputato del "popolo", suscita una reazione uguale e contraria che porta a criticare a prescindere la sua uscita.
Per questo non dovremmo lasciare i grillini soli a portare avanti certe battaglie.
Come quella a favore della revisione del meccanismo della prescrizione.
O della galera per gli evasori.

E nemmeno la scelta di fare un'analisi dei costi per tutte le grandi opere, TAV in testa: chi oggi favoleggia di meraviglie grazie a questa opera (di cui ora esiste un progetto per il trasporto merci ad alta velocità e parte del tunnel esplorativo) non sa di cosa parla. Non lo sanno molti giornalisti che hanno raccontato la manifestazione di Torino e non lo sanno nemmeno le madamine che l'hanno organizzata.

I grillini, ministri parlamentari e simpatizzanti dal sudamerica dovrebbero imparare a pensare: sono riusciti a finire dalla parte del torto anche dopo la sentenza di assoluzione del sindaco Raggi.
Non si attacca una categoria con un linguaggio da bar. 
Perché così si ottiene che la categoria, si ricompatti e tiri fuori quell'orgoglio per il lavoro di giornalista che non sempre si vede.
Di giornalisti con la schiena dritta ce ne sono in questo paese (penso a quello che raccontava Attilio Bolzoni a Report sul caso Montante in Sicilia), come ce ne sono anche di giornalisti che lavorano a cottimo, senza contratto, con una paga misera (e ne ha parlato sempre Report con l'inchiesta di Bernardo Iovene).
Dove sono le proteste per i giornalisti precari?

Non sono più all'opposizione (e in ogni caso, anche in quel caso certi toni sono sbagliati) e ora hanno l'occasione per sistemare i problemi, governando: sul conflitto di interessi, sulla piaga degli evasori, su una giustizia che prescrive chi ha i soldi per gli avvocati e che è ingolfata da processi inutili, sulle concessioni autostradali, sull'informazione libera e non condizionata dai partiti (nemmeno dal m5s).
Altrimenti possono fare come tutti gli altri.

PS: ci ricordiamo, vero, che c'è qualcuno che ha dato al sindaco Raggi della "patata", che ha parlato di fondi neri per la storia delle polizze intestate a lei?
Ci ricordiamo ancora di Biagi, di Santoro, e di Giannini e Gabanelli?

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