05 gennaio 2019

Il Natale del commissario Maugeri di Fulvio Capezzuoli


Incipit
Domenica- Lunedì 
Il commissario Maugeri avvertì i primi sintomi rientrando a casa la domenica. Godeva generalmente di un'ottima salute. Era senz'altro da prima della guerra che non gli capitava di ammalarsi, ma quella domenica di metà dicembre, nell'appendere il cappotto all'attaccapanni, un brivido di freddo seguito da un lievissimo giramento di testa lo aveva lasciato un istante immobile, ad ascoltare preoccupato i messaggi che il proprio corpo gli inviava.

Leggere i gialli di Fulvio Capezzuoli col commissario Maugeri è come fare un salto indietro con la macchina del tempo: ci troviamo nella Milano del primo dopoguerra, le macerie sono ancora visibili alle persone che girano per le strade, a piedi, in bici, coi tram o con le pochissime auto.
Gianfranco Maugeri è commissario alla Mobile di Milano, con un passato tra le fila dei partigiani che qualche problema nell'ambiente glielo ha causato.
Nelle sue indagini, in cui il lettore è proiettato in prima persona, si imbatte nella delinquenza comune, dai rapinatori agli sfruttatori della prostituzione.
Proprio per dare la caccia ad uno di questi, si prende una brutta influenza nella settimana prima di Natale: mentre è costretto a letto per la febbre e una spossatezza che gli toglie tutte le forze, avviene uno strano delitto per le vie della città.
Sante Arcidiacono, netturbino, viene colpito da due colpi di pistola da una persona che gli si è avvicinata in macchina, mentre si apprestava ad iniziare il suo turno, nella zona vicina ai campi da calcio in via Giuriati.

Chi poteva avercela con lui, tanto da sparagli per strada? Sante era stato assunto dal comune per pulire le strade da pochi mesi: una bella botta di fortuna, forse la prima della sua vita, dopo tante amarezze.
Il ritorno dalla Russia con gli alpini, i mesi di lotta partigiana sulle montagne del comasco. Dopo la guerra la miseria, una vita di stenti dentro una baracca, fino a quel lavoro che gli aveva consentito di entrare dentro una “casa minima” in via Argonne.

Una strana storia di cui si occupa il vice di Maugeri, l'ispettore Valenti, che si premura di ragguagliare il capo ogni sera, spiegandogli tutti i dettagli che non tornano.
I tre colpi sparati, di cui due a segno.
La macchina su cui sono scappati gli sparatori, una Fiat 500 Giardiniera Belvedere, un modello appena uscito, uno di quelli che non passa inosservato.
Su Sante Arcidiacono non ci sono solo gli occhi della Mobile: altre persone sono preoccupate del suo stato, ma in senso totalmente contrario: c'è il proprietario di una palestra, che ora è preoccupato che la polizia risalga dalla 500 al proprietario, la persona che ha assoldato per fare quel lavoro (ma come avrà fatto a sapere del modello dell'auto, visto che la polizia non ha voluto dare la notizia?).
C'è il proprietario dell'auto, quella bell'auto, pure lui preoccupato di essere scoperto ..

Così, mentre la Mobile, seguendo le tracce di questa auto (ce n'erano pochissime in circolazione) arriva proprio in quella palestra, un altro killer cerca di far la pelle al netturbino ricoverato al Policlinico.
Questo secondo tentativo di assassinarlo, che per fortuna fallisce, fa ritenere ancora di più a Maugeri e Valenti, che si debba scavare nel passato di Arcidiacono, magari proprio negli anni della lotta partigiana.

Seguendo questa pista, Maugeri, dal letto dove viene curato dalla moglie, e Valenti, arrivano a scoprire una brutta storia nell'inverno del '44, sui monti tra l'Italia e la Svizzera.

Una brutta storia che riguarda le brigate partigiane che militavano in quella zona, le operazioni contro i nazifascisti, e il ruolo dei servizi americani che all'epoca si chiamavano OSS, e che avevano come obiettivo quello di condizionare o a volte anche frenare l'azione dei partigiani.
Dietro alla guerra ufficiale, quella che vedeva schierati da una parte e dall'altra gli eserciti, in Italia si è combattuta anche una guerra sporca, con brutte persone che fecero il doppio gioco, ex fascisti riciclati e pronti a saltare sul carro del vincente.
Un una delle pieghe di questa guerra sporca, Maugeri e i suoi uomini troveranno la chiave per decifrare l'enigma dell'ex partigiano Sante Arcidiacono.
Per arrivare a questo, Maugeri dovrà ricorrere ad uno stratagemma ai limiti della legge, ma soprattuto, si troverà a dover resistere alle tante pressioni che inizieranno ad arrivargli addosso, anche da parte di uomini dei nuovi servizi segreti.

Mescolando parti di storia reale con della finzione, Fulvio Capezzuoli costruisce un bel giallo che scorre veloce: c'è stato veramente un colpo di Stato nel comune di Campione d'Italia nell'inverno 1944-45 e l'attività dei servizi americani, l'OSS di Allen Dulles, ebbe un peso notevole su molte vicende nei mesi finali della guerra.
E' esistito veramente anche il capitano Ugo Ricci, uno degli eroi della lotta partigiana, ucciso in circostanze mai del tutto chiarite durante un'operazione rischiosa a Lenno, sul lago di Como.

Sarebbe perfetto l'autore avesse dato più spazio alla memoria della lotta partigiana e al racconto di quella Milano, così distante se la confrontiamo con quella di oggi. Le luci, le auto, lo smog, i centri commerciali che hanno assorbito i piccoli negozietti.
Come i negozi per giocattoli dove si compravano i regali per Natale che, allora come oggi, era un momento in cui le persone potevano trovare una pausa ai problemi della vita di tutti i giorni.

I precedenti romanzi di Fulvio Capezzuoli con protagonista il commissario Maugeri



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