16 gennaio 2019

L'importante incarico – da Rien ne va plus (Manzini)


«Allora tu ti intendi di cose di campagna».
«Freghete...».
«Secondo te, terriccio per concimare la vite, uno dove lo può tenere?».
«Dipende. Sta parlando di grandi quantità?».
«Diciamo di sì...».
«un posto molto umidi, riparato, insomma con tetto e tutto il resto. Zieme a Mozzagrogna ha una vignarella e quanto è autunno lo compra a Chieti. Glielo portano col trattore. E la sa una cosa? Mica puzza... »
«Chissenefrega .. Allora lo sai cosa voglio da te? Ti vai a informare in giro, insieme a Deruta, e cercate di capire se ci sono dei magazzini di stoccaggio che riforniscono i viticoltori .. Non troppo lontano da dove abbiamo trovato il cadavere di Maquignaz, quindi in zona Arnad. Tutto chiaro?»
«Chiarissimo!» rispose il poliziotto. «Nu magazzino grosso .. magari che non tiene solo il concime, no? Roba da agricoltura».
«Bravo».
«Carriola, semenze, pale, la zappa...».
«Esatto...».
«Li secchie, lu trattore, aratri, seminatrici...».
«Va bene D’Intino, basta così». «Picconi, la vanga, pali, lu file spinato».
«Hai rotto il cazzo».
Mimmo D’Intino si azzittì.

Da Rien ne va plus, Antonio Manzini Sellerio


Quando si dice saper scrivere un romanzo giallo, saper tenere incollato il lettore fino alla fine per capirne l'intreccio, ma saper anche far ridere, con inserti da commedia all'italiana.
Manzini migliora di libro in libro.

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