27 luglio 2019

Il delitto della parola


Il commento più intelligente da parte di un politico è stato quello di Pippo Civati: bisognerebbe aspettare almeno 48 ore, prima di commentare un fatto di cronaca, specie se poi si vuole dare un colore politico a questo fatto.
Il riferimento è alla tragica morte del carabiniere, il brigadiere Mario Cercello Rega, accoltellato durante un'operazione in borghese: sulla morte del carabiniere si sono buttati a pesce tutti i noti soggetti della nostra destra sovranista e populista.
Perfino un ex garantista (almeno di Berlusconi) come Capezzone (pure un ex radicale) se l'è presa coi giornaloni che, nelle prime ore dopo l'accoltellamento, stavano nascondendo il fatto che gli assassini erano nordafricani.

Meglio aspettare almeno qualche ora, capire come stanno le cose e poi, eventualmente se si ha qualcosa di intelligente da dire, si dice.
E invece no: Meloni, Salvini, Gasparri e poi a ruota Di Maio (nella rincorsa con Salvini a chi è più legalitario). Tutti pronti a dare sentenze, contro i nordafricani sicuramente colpevoli.

Ma poi la storia ha preso una piega diversa: i nordafricani mechati erano due turisti americani, giovani, e il signore rapinato era uno spacciatore che aveva venduto roba scadente ai due americani.
Dubito ora che il ministro dell'interno chieda di mandare queste due persone ai lavori forzati...

Lo ripeto: non abbiamo bisogno di leoni da tastiera né di commentatori da bar, in Parlamento e dentro la classe dirigente.
Se volete passare il vostro tempo sui social, nelle dirette, a fomentare rabbia e odio, liberi di farlo. Ma senza ricoprire alcun ruolo pubblico.

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