23 agosto 2019

Come una famiglia, di Giampaolo Simi



Sai Luca, oggi ho fatto due conti. 
Novemilacento giorni. In totale fanno poco meno di duecentoventimila ore.Secondo una stima ragionevole è quanto mi rimane da vivere. Sempre che alla Lotteria Nera non estraggano il mio nome prima. 
Novemilacento giorni. È la metà di quanto ho vissuto fino a oggi. Detto così, non da una bella sensazione. Però, dopo diciottomila giorni di vita almeno qualche risposta dovrei averla, magari alle tipiche domande che uno inizia a porsi alla tua età. Quella fondamentale è sempre: chi sono? 
So che mi chiamo Dario Corbo, ho appena compiuto cinquant'anni e sono un giornalista.

E' un lungo racconto confessione, questo romanzo di Giampaolo Simi, di un padre al figlio: una confessione della sua vita, del suo lavoro di giornalista (dove il racconto dei fatti è stato sostituito dal racconto dei fattoidi, per venire incontro al pubblico dei click), del suo lavoro presso la fondazione Thomas Beckford e, infine, la storia di quello che è successo in quei tremendi giorni a partire da quel sei marzo.
Perché prima o poi ce ne dobbiamo andare, ma “le storie sono quello che rimane”.

E questa è la storia di un ragazzo, una giovane promessa delle giovanili del Valdarno, che segna il rigore decisivo nella finale della Viareggio Cup.
Diventando un eroe agli occhi del padre e della madre, che assistono alla partita in tribuna.
Dario Corbo, la moglie Giulia e il figlio Luca, promettente difensore centrale, con un futuro certo nel calcio nazionale.
In quel momento di felicità, tutti assieme, al dopo partita, sembra di essere tornati ad essere una famiglia.
In realtà Dario e Giulia sono separati, da prima che Dario andasse a lavorare per Nora Beckford, la figlio dell'artista inglese che lui stesso aveva accusato di essere l'assassina di Irene Calamai, uccisa nell'estate del 1993: di quel delitto Dario aveva scritto diversi articoli, era un “nerista” di cronaca giudiziaria, articoli che puntavano sulla ricca e viziata ragazza inglese e sui suoi festini alla Scuda.

Ma di quello che è successo quella notte, di quel delitto, è un segreto che rimane tra Dario e Nora.
Quel breve momento di gioia viene interrotto da una telefonata dal direttore sportivo della squadra: deve tornare all'albergo di Luca perché la polizia sta perquisendo la sua stanza.

Nella notte di festeggiamenti, di selfie sorridenti, in cui Luca e Dario sono avvicinati da un procuratore importante, un ex mediano che ha galleggiato nel calcio professionista, è successo qualcosa.
Anita Lopez, una giovane ragazza, è stata picchiata selvaggiamente nel gabbiotto poco lontano dalla discoteca dei festeggiamenti: al pronto soccorso, dove le hanno dovuto ricostruire la mascella, tanta la violenza subita, ha fatto il nome di Luca.
Luca, proprio il figlio di Dario.

La società del Valdarno si muove subito, “come una grande famiglia”, rassicurando il padre e la madre, viene fornito loro un avvocato, che consiglia loro e al ragazzo di non raccontare niente, lui stesso, Luca, nega di averla mai vista né tantomeno di averla violentata e picchiata.
Ma c'è qualcosa di strano in questa storia.

Luca rimane sempre un giornalista e, sebbene creda al figlio, inizia una sua indagine personale, perché intuisce che tra le pieghe della storia raccontata dal figlio si nasconde una menzogna, “ma non sapevo quale né dove”.

E' come se ci fosse un patto tra uomini, tra Luca e gli altri compagni della squadra, i senatori che comandavano sugli altri componenti, tra Luca, Momo, Grigo e Christian e i vertici del Valdarno, per nascondere una verità.
Una verità che la polizia e la pm, della procura dei minori cerca di trovare.
Una verità che forse a Dario non interessa nemmeno, solo capire perché Luca gli abbia rifilato una menzogna:
- Questo patto tra maschi tuo figlio non l'ha voluto stipulare. Non con te, almeno. Ti sei chiesto perché?

Nonostante la polizia e la magistratura non abbia fatto filtrare nulla, la notizia inizia a girare: per proteggere Luca, la società non convoca Luca in prima squadra che, per uno scontro con un compagno, viene pure sospeso.
Sembra che quella che doveva essere una grande famiglia, la squadra, i compagni, sia diventato ora un muro alzato davanti a Dario e a Luca, che fa fatica a sopportare quella tensione.

Gli articoli sui blog e sui social che parlano di promessa del calcio indagata per stupro, di calciatori gonfi di testosterone come polli da combattimento.
Spegnere quell'incendio è inutile, quando la merda inizia a girare, è inutile inseguire ogni articolo, la smentita sarebbe letta come una conferma.

In questi giorni la mia famiglia e io stiamo combattendo una guerra contro le ombre. Una guerra invisibile che nessuno ha il coraggio di dichiararci, ma che sta minando nel profondo la nostra dignità, la nostra serenità, i nostri legami più intimi.

Sono queste le parole che Dario Corbo, quello che era un giornalista e che ora è solo un padre che vuole risposte, lascia scritte per i figlio, in modo che lui in giorno possa sapere.

Possa sapere chi fosse Aurora Lopez e la sua famiglia, disastrata da prima della violenza, con un padre ossessivo e violento e una madre preoccupata solo di sé stessa.
Possa sapere dello schifo del mondo del calcio, dei procuratori che comprano e vendono giocatori gonfiandone il prezzo come strumento di riciclaggio. Trattando i giovani calciatori come pacchi.
Possa sapere dello schifo uscito sui giornali, di quel tritacarne che sono diventati i social capaci di trasformare ogni sospetto in una colpa e ogni indagato in un delinquente, solo per raccogliere click e condivisioni, per raccontare alle persone quello che loro vogliono sentirsi.

L'avvicinarsi alla realtà per Dario Corbo è anche un modo per riscoprire chi fosse diventato ora il figlio, la sua passione per la musica, da Salmo a Janes Joplin, e soprattutto a far cadere il velo di ipocrisia che copriva quel microcosmo attorno alla squadra di calcio.
In questa indagine Dario non si fa scrupoli per smuovere la situazione: far emergere pezzi di storie e darle in pasto all'opinione pubblica e alla polizia, storie che siano sempre più torbide perché “il peggio funziona sempre, il peggio è sempre credibile”.

Fin dove si disposto a spingerti per difendere la persona che ami?
E fin dove sei disposto a far luce, per scoprire se anche dentro questa persona che ami, tuo figlio, si nasconde una bestia feroce?

Non fa sconti a nessuno Giampaolo Simi, in questo secondo romanzo con Dario Corbo (il primo è La ragazza sbagliata): nessuno ne esce veramente pulito da questa storia.

La scheda del libro sul sito di Sellerio
I link per ordinare i libri su Ibs e Amazon

Nessun commento: