17 settembre 2019

Internazionale nera, di Andrea Sceresini



Internazionale nera: La vera storia della più misteriosa organizzazione terroristica europea

Il covo di Aginter Presse
Lisbona, 22 maggio 1974, mercoledì.
I quartieri della città sono illuminati dai primi bagliori estivi. Fa caldo e c’è profumo di mare. Rua das Praças è celebre per le sue trattorie che diffondono odore di aglio e baccalà. E' una strada tranquilla, con il pavé in pietra grigia, che all'improvviso diventa una leggera salita.

Parte con una flashback di una mattina del maggio 1974, questo saggio di Andrea Sceresini: in questa piccola via di Lisbona si trovava la sede di Aginter Presse, ufficialmente un'agenzia di stampa, in realtà una struttura occulta e segreta, di cui sappiamo ancora oggi pochissimo.
Una missione ufficiale, contrastare il comunismo in Europa e nei paesi africani, che negli anni successivi la seconda guerra mondiale si stavano affrancando dal colonialismo europeo.
Per raggiungere questa missione, Aginter-Presse e i suoi uomini si sono infiltrati dentro i gruppi e i partiti della sinistra, forzando la mano sulle loro azioni in modo da screditarne l'immagine.

Lo schema di fondo è piuttosto semplice: infiltrarsi nei movimenti di estrema sinistra, spingendoli su posizioni sempre più radicali.

Hanno condotto operazioni “sporche”, per mettere in cattiva luce i partiti della sinistra, come l'operazione dei manifesti cinesi in Italia negli anni sessanta.

Si sono infiltrati nelle proteste del maggio francese, quando la città fu scossa dalle proteste, che costarono centinaia di fermi di polizia e che costrinsero il governo gollista a concedere l'amnistia a diversi membri dell'OAS (l'organizzazione paramilitare nata a seguito degli accordi con cui De Gaulle concedeva l'autonomia all'Algeria).

.. i suoi uomini, nel 1968, ebbero un ruolo decisivo negli incidenti di Nanterre, che furono tra le cause del Maggio francese”.

Dall'OAS arrivava il capo, il fondatore di questa Aginter-Press, Guérin-Sérac: tanto questa organizzazione è poco nota, avendo su di essa solo pochi documenti (quelli fotografati e recuperati dai giornalisti dell'Europeo che riuscirono ad entrare nella sede in quella via anonima di Lisbona, prima sparissero), tanto lo è il suo fondatore. Militare dell'esercito francese, un combattente delle guerre perse in Indocina, Corea e Algeria.
Di lui si hanno pochissime foto, non si sa se sia ancora vivo e dove risieda e, soprattuto, di lui in pochi ne vogliono parlare.
Eppure la storia di Aginter-Presse e Guérin-Sérac hanno incrociato la nostra storia più volte: sin dagli anni sessanta, per la storia dei manifesti cinesi, racconta all'autore dall'ordinovista Vincenzo Vincigerra, detenuto in carcere per la strage di Peteano e per gli altri reati commessi

Quei manifesti – racconta Vinciguerra – furono affissi dai militanti di Avanguardia nazionale guidati da Stefano Delle Chiaie, su diretto mandato dell’Ufficio affari riservati, ..

Estremisti di destra, gli 007 del Viminale, questa strana agenzia...
La storia dei manifesti cinesi è da considerare la prima operazione di intossicazione delle forze di sinistra, che porterà in seguito agli episodi stragistici della strategia della tensione, come la strage di Piazza Fontana a Milano il 12 dcembre 1969.
Robert Leroy, uno dei collaboratori di Guérin-Sérac, in una delle rare interviste “parlando di Delle Chiaie e Merlino, aveva lodato il loro «ottimo lavoro» di «intossicazione» nei confronti dei gruppi dell’estrema sinistra.”
Merlino è il finto anarchico del gruppo di Valdpreda, anarchico pure lui accusato, in una prima fase, di essere il responsabile di quelle morti di Milano, quando il SID, gli uomini della Questura di Milano e gli estremisti di destra come Merlino, montarono la pista rossa.
Merlino, assieme a Delle Chiaie, era uno dei neofascisti ad essere andato in Grecia in seguito al golpe militare del 1967.

Oltre a questi fascisti, fatti infiltrare nei movimenti anarchici per controllarli e manovrarli, Aginter-Presse realizzò dei finti manifesti che furono ritrovati all'indomani della strage, su alcune vie di Milano: anche questi cercavano di ricondurre le bombe all'area di sinistra. Ma fu il procuratore Paolillo a stabilire, in base all'analisi della carta, che erano solo un tentativo di depistaggio: “Accertammo che la carta veniva dalla Svizzera e che era un manifesto ricollegabile all’Oas.”

Racconta Vinciguerra che Guérin-Sérac si sarebbe incontrato più volte con Delle Chiaie e anche con Rauti, fondatori di Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo, due formazioni dell'arcipelago nero italiano, coinvolte in tanti misteri della nostra storia.
E pure con la fonte del Sid Guido Giannettini, l'agente Z, che in quel 1969 faceva da tramite tra il SID e gli estremisti di Ordine Nuovo responsabili, secondo la sentenza del 2005, della bomba di Milano.

«Aginter Presse era un’agenzia di copertura della Cia» racconta l’attentatore di Peteano

Su chi ricade la responsabilità della strage, sui neofascisti oppure è necessario alzare lo sguardo e tirare in ballo le loro relazioni con le istituzioni: Vinciguerra non ha dubbi a riguardo:

Chi metteva le bombe, in quegli anni, era sempre e solo lo Stato. La storia degli uomini di Aginter Presse, di Guérin-Sérac e dei suoi complici ne è la più vivida dimostrazione.

Sceresini racconta nel libro anche la storia dell'operazione Blue Moon, ovvero inondare l'Europa (e l'Italia) di droghe pesanti, che avrebbero dovuto prendere il posto degli spinelli, sempre con lo scopo di neutralizzare le formazioni di sinistra.
Da una parte gli arresti degli spacciatori (operazioni condotte da carabinieri vicini al SID, come capitano Giancarlo Servolini, direttore del Nucleo antidroga), costretti a rifornirsi di droghe sempre più pesanti, dall'altra la campagna mediatica secondo cui «capellone uguale drogato»:

Nell’inverno ’74-75, nelle grandi città operaie come Torino e Milano, quello del prezzo è il fattore chiave con cui vengono agganciati i giovani operai.

A quale scopo far diffondere queste droghe, l'eroina ma anche quelle sintetiche come LSD?

«L’operazione Blue Moon aveva uno scopo molto semplice» ci racconta stendendo le mani sulla scrivania del suo ufficio, nel centro storico di Treviso. «Si trattava di fiaccare la combattività dei movimenti studenteschi europei attraverso l’introduzione delle sostanze stupefacenti

Questo è solo uno degli intrighi raccontati, i cui contorni sono ancora oggi sfuocati: la responsabilità di Washington, il ruolo dell'ambiguo chimico-trafficante Ronald Stark, l'operazione MK-Ultra (l'uso delle droghe per manipolare le coscienze delle persone).

Infine, nella seconda parte, viene ricostruita la vita di Guérin-Sérac, a partire dalla sua carriera militare, l'ingresso dentro l'OAS e gli anni in Spagna.

26 febbraio 1962 Yves Guillou diserterà dall’esercito francese e si unirà alle file dell’Oas, l’armata clandestina della destra antigollista e procoloniale. Chi è Guérin-Sérac? Un combattente deluso,..

Una caccia al fantasma, quella del giornalista Sceresini, partendo dalle persone che gli sono state vicino nell'OAS e dentro Aginter-Presse: molte domande sono rimaste senza una risposta chiara, a fine lettura, ma questo saggio ha almeno il pregio di far capire cosa sia stata questa strana agenzia di stampa, una sorta di cerniera tra le formazioni neofasciste in Europa e la CIA.

La scheda del libro sul sito di Chiarelettere
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