23 settembre 2019

Le inchieste di Presa diretta – la guerra ai migranti e alle Ong


Questa puntata è dedicata alle Ong, le organizzazioni non profit che in questi anni si stanno occupando di salvare e dare soccorso ai migranti che attraversano quella striscia si mare tra il nordafrica e l'Europa, tra la Libia e la Sicilia.
Quando si parla di Ong di solito si spegne il cervello e si ragiona da tifosi: sono passate dall'essere considerate delle organizzazioni che salvano vite umane ad essere indicate come complici dei trafficanti di esseri umani.
L'espressione "taxi del mare", inventata da una giornalista embedded al movimento 5 stelle e ripetuta a pappagallo dal ministro Di Maio (e poi da tutti i sovranisti) è indice del disprezzo con cui sono considerate queste organizzazioni.
Sono state aperte inchieste da parte di diverse procure, che hanno portato a sequestri di navi, ma non sono mai approdate a nulla di fatte.
Ci sono stati sospetti di contatti, di accordi.
Ma la realtà è che sono state usate per la più spregevole delle campagne mediatiche mai viste, in particolare da parte dell'ex ministro dell'Interno Salvini: più di una volta, molte di queste navi cariche di migranti in condizioni disagiate per i giorni in mare, sono state lasciate per giorni fuori dai porti, per far vedere al mondo che ora la "pacchia è finita".
Navi, perfino una della marina italiana, che poi sono state regolarmente fatte sbarcare, quando la raccolta di like per la linea dura era terminata.


Eppure ancora oggi nessuno è in grado di dare una alternativa seria e civile al fenomeno della migrazione dai paesi africani (e non solo): dovrebbero essere navi europee quelle nel Mediterraneo, dovrebbero esserci corridoi umanitari per far arrivare in Europa persone in fuga da guerre e carestie e dalla fame.
Invece, pur di tenere questi migranti lontano dai nostri occhi, abbiamo pagato dittatori come Al Sisi ed Erdogan per far i gendarmi per conto dell'Europa.
E così sono nati i lager in Libia, è nata la guardia costiera libica, formata e finanziata anche con soldi nostri, che impedisce ai migranti di scappare.
Dalle torture, dalle botte, dalle violenze.

Cosa sono le Ong?
Il responsabile di una di queste, MSF, spiega al giornalista di PResa diretta come in quest'anno abbiamo salvato 80mila persone, mentre il ministro dei selfie li definiva scafisti istituzionali, che devono finire in galera.
Qual è la verità?

Come siamo arrivati alla criminalizzazione di persone che si occupano di soccorso in mare?
Tutto è iniziato col 2014, con la fine della missione europea Mare Nostrum, creata nel 2013 a seguito del più grave naufragio davanti le nostre coste vicino al'isola dei Conigli che causò 366 morti (accertati).
E' stata la paura delle destre xenofobe ad aver spinto i paesi a tirare indietro le nostre navi.
Così i migranti che per anno hanno fatto arricchire le cooperative rosse e bianche, sono diventati invasori, nemici, persone che ciondolano senza far niente tutto il giorno.
In quel tratto di mare erano rimaste quasi solo le ONG, che da angeli del mare sono diventati complici degli scafisti: tutti i partiti si sono resi complici di questo cambio di facciata contro le ong, dal PD e dalle politiche del ministro Minniti, al M5S, alla Lega di Salvini.
Renzi, allora segretario PD "che qualcuno tra le ong non si stia comportando bene, è possibile "
Di Maio: "se si devono fare operazioni di salvataggio in mare le devono fare le navi della marina e non le ong, che in questo caso sono accusate di essere dei veri e propri taxi del mare".
Salvini: "c'è qualcuno che fa volontariato, c'è qualcuno che fa scafismo .. con la complicità dell'Italia e dell'Europa, questo qualcuno deve finire in galera. E' in corso una sostituzione etnica".

"Credo che questo passaggio sia il frutto di una campagna di delegittimazione e di criminalizzazione costruita in modo sapiente" - racconta Marco Bertotto di MSF. "Il loro obiettivo era chiaro, togliere di mezzo le Ong, impedire che svolgessero la loro attività nel mare, perché quella attività era intanto una testimonianza. Si era creato un sentimento di supporto, di sostegno all'azione delle Ong, quel sentimento non poteva aiutare quello che era il vero intendimento del governo italiano ed europeo. Cioè bloccare quel flusso a tutti i costi: anche a costo di perdere delle vite umane, anche a costo di respingere quelle persone indietro nei centri di detenzione da cui scappavano".

Nonostante le testimonianze, i video, le foto, ci sono ancora molti che non credono che esistano i lager in Libia: perché fa molto comodo scaricare le colpe sulle Ong e sui volontari.
Giulia Bosetti ha intervistato Francesca Totolo giornalista (?) de Il primato nazionale: "ma come, i torturatori sono così fessi da mostrare le torture?".

Giulia Tranchina, avvocata dello studio legale Wilson Solicitor, racconta di torture, crimini di guerra, rifugiati costretti a fare schiavi di guerra: l'Europa per questa sua strategia politica si sta macchiando di violazione dei diritti umani e potenzialmente anche di crimini contro l'umanità.
La prima inchiesta contro le Ong nasce dalle denunce di un ex poliziotto, Pietro Gallo, membro della sicurezza su una nave: c'era il sospetto che ci fosse qualcosa di poco chiaro - racconta alla giornalista.
L'inchiesta di Trapani ha segnato un punto di svolta per le organizzazioni che si occupano di soccorso in mare: da lì in poi è stato tutto un susseguirsi di inchieste, indagini, sequestri.
Catania, Trapani, Palermo, Ragusa, Siracusa, Agrigento.
Mentre le procure mettevano sotto accusa le Ong, decine di volontari venuti da mezza Europa rischiano fino a 20 anni di carcere per aver salvato delle vite umane.



La scheda del servizio: GUERRA ALLE ONG

Tra il 2015 e il 2017, nel Mar Mediterraneo navigavano fino a dodici navi di Organizzazioni non Governative che facevano ricerca e soccorso dei migranti in fuga dalla Libia e dal nord Africa.E oggi? La maggior parte di quelle navi sono sotto sequestro o bloccate nei porti per le inchieste della magistratura. Come è accaduto che nell’opinione pubblica le Ong si sono trasformate da angeli del mare a taxi dei migranti, complici dei trafficanti di uomini?
E quali sono le reali conseguenze delle inchieste giudiziarie, delle campagne mediatiche e della linea politica italiana ed europea sulla questione dei soccorsi e dei flussi di migranti nel Mediterraneo? Secondo i dati diffusi dall’Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), la proporzione di persone morte in mare rispetto a quelle partite dalle coste libiche è passata da 1 persona ogni 29 partite nel 2018 a 1 ogni 6 persone di quest’anno.
Un'inchiesta internazionale per fare il punto sulle indagini della magistratura, sul ruolo delle organizzazioni non governative nei soccorsi ai migranti, sui rapporti tra l'Italia e la Libia, sul ruolo della Guardia Costiera libica e una riflessione sulla questione dei diritti umani che coinvolge il nostro Paese e l’Europa intera.
Le telecamere di PresaDiretta hanno viaggiato attraverso i Paesi del Mediterraneo e hanno raccolto documenti esclusivi, testimonianze choc e analisi degli esperti. Un’inchiesta che mette in fila fatti e dati e ricostruisce cosa è accaduto davvero.

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