02 ottobre 2019

E allora il cambiamento

Il governo del cambiamento, ad oggi, si riconosce solo dal fatto che vediamo l'ex ministro Salvini in camicia e cravatta (e continuare la sua campagna elettorale).
Le merendine, le tasse, i crocifissi, i tortellini, gli sbarchi degli immigrati .. e tutti i giornalisti andargli dietro come utili idioti della causa (salviniana).

Ci si aspettava, dal governo del cambiamento non dal capitano, un cambiamento: occuparsi delle morti sul lavoro (due persone sono morte, anche ieri), del problema della sanità pubblica (a Como è stato chiuso il primo ambulatorio per carenza di medici, in Svizzera sono pagati di più).


Un cambiamento sulla lotta all'evasione ..

La lotta all'evasione prima si fa e poi si annuncia: il procuratore di Milano Greco, ieri spiegava il paradosso italiano della lotta all'evasione, "Se sei straniero e rubi una lattina vai in carcere, se sei un evasore ti devo ringraziare. Questa storia mi ha stancato".

E nemmeno possiamo pretendere che si porti avanti la battaglia per lo ius culturae perché, ti dicono, così fai un favore a Salvini e soci.
Come se invece continuare a chiacchierare su immigrazione (e non sugli accordi libici, che abbiamo tenuto in vita), su crocifissi, su tasse che non si devono alzare quando coi tagli a scuola e sanità di fatto si negano diritti a parte degli italiani.

E allora il cambiamento? E allora Salvini? E allora il m5s?

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