13 gennaio 2020

Le inchieste di Presa diretta - i nemici di papa Francesco


Parafrasando la frase di Stalin (“quante divisioni ha il papa”), oggi potremmo dire “quanti nemici ha il papa”? Nemici fuori dalla chiesa, a cominciare da quei sovranisti che sventolano rosari, fanno le battaglie per i presepi ma non conoscono i valori cristiani.
Ma l'attuale papa, Francesco Bergoglio, dispone di nemici insidiosi anche all'interno di quella chiesa che avrebbe/vorrebbe cambiare.
Nemici che sono usciti allo scoperto nel 2018 quando l'ex nunzio apostolico Viganò ha reso pubblico il suo memoriale di accusa contro il papa, accusandolo di aver coperto casi di pedofilia e chiedendone le dimissioni.

È il papa che parla dei migranti, che non scaglia la prima pietra contro i gay, che sta dalla parte degli indios dell'Amazzonia e non dalla parte di padrones che la stanno distruggendo.


Gli autori di Presadiretta hanno deciso di cominciare proprio da papa Bergoglio la stagione 2020: dal suo pontificato e da quanti lo considerano una minaccia. La destra nazionalista, quella di Trump e quella italiana di Salvini, saldati nello scontro contro questo papa dei poveri, degli ultimi, dei dimenticati.
In America siamo quasi ad una posizione di scisma – racconta nella presentazione della puntata sul FQ: ci sono 25 cardinali su 200 che non hanno difeso il papa quando l'ex nunzio apostolico degli Stati Uniti Viganò lo ha attaccato nel 2018, chiedendone le dimissioni con accuse infamanti (aver coperto casi di pedofilia).
Tutta la vicenda ruota attorno all'ex arcicescovo di Washington Theodore McCarrick: su di lui diversi vescovi avrebbero ricevuto denunce sui rapporti tenuti con giovani seminaristi. Le denunce di Viganò risalgono al 2008, prima dell'arrivo di Bergoglio in Vaticano. Perché quelle accuse allora?

I cattolici tradizionalisti chiedono a Francesco di occuparsi dell'anima, la destra nazionalista gli dice di non occuparsi di politica (cosa non successa ai tempi di Ratzinger): di non criticare i muri chiusi, il liberismo economico che mette il profitto di pochi davanti lo sfruttamento di molti, di non occuparsi della battaglia per l'ambiente.

Bergoglio è il papa che ha ereditato la bomba degli abusi sessuali – continua Iacona – su cui si sta muovendo in maniera molto diversa rispetto ai predecessori.
E' un papa che ha riaperto il cantiere del Concilio Vaticano II, che ha tirato fuori la parola riforma della chiesa, è un papa che non ha paura del mondo secolarizzato, delle donne, dei gay, delle coppie divorziate.
E poi è un papa umanissimo: forse è proprio questo il motivo per cui piace a così tanti, credenti o meno.
Non è un papa che ha costruito la sua carriera nella corte e non è nemmeno un personaggio ieratico come Ratzinger: è un figlio di migranti, è arrivato a Roma dal terzo mondo.
Nonostante gli attacchi, è un papa che si è dimostrato molto forte, molto convinto e radicale nel suo ritorno al Vangelo.


La chiesa di Bergoglio non parla solo (degli ultimi, dell'ambiente), ma agisce anche: in questi anni di chiusura è stata un potente motore di accoglienza e di integrazione.
Come testimonia la storia dei 110 profughi arrivati in Italia dalla Siria, lungo uno dei corridoi umanitari, che ha accolto in Italia circa 2400 rifugiati, con l'aiuto della comunità di Sant'Egidio.
La dimostrazione che c'è un'altra Italia che non ha paura e che è solidale.

A proposito dei nemici del papa da oltre oceano, Iacona ha incontrato John Henry Westen, fondatore e direttore del giornale online LIFESITENEWS, nato nel 1997 contro la legalizzazione dell'aborto.
Il giornale attacca tutti i giorni Bergoglio, raggiungendo tante persone nel mondo: l'accusa che si fa a Bergoglio è di non parlare solo di fede, di non avere una posizione netta contro i divorziati e i gay, citando le parole di Cristo “se ti risposi commetti adulterio”.
Papa Francesco- secondo Westen, distorce in modo aberrante gli insegnamenti della Chiesa, la fede sui temi come la contraccezione, la convivenza tra coppie non sposate, l'omosessualità.
Insomma, secondo i nemici della Chiesa, si dovrebbe tornare indietro di secoli: “È uno scandalo! Bergoglio dovrebbe pentirsi per quello che sta facendo e tornare alla Verità della Fede!”



Secondo Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, la destra sovranista attacca papa Francesco perché si oppone al loro progetto politico: in Europa c'è il progetto di battezzare il nazional cattolicesimo, cioè tornare al cattolicesimo che coi suoi simboli, sia l'identità di una nazione.
E papa Francesco non ci sta, perché evangelico, perché cattolico, ovvero universale: questa è stata sempre una trappola, già Pio XI col fascismo la intuiva e oggi questo ritorna.Tornare al cattolicesimo come religione della mia terra, della mia nazione: ma questo – conclude Riccardi- non è il cattolicesimo, e Bergoglio lo dice con forza.

Riccardo Iacona ha anticipato alcuni punti della puntata in una intervista all'Ansa:
"La potente spinta riformatrice del pontificato di Papa Francesco, la prima dopo oltre 20 anni, ha lasciato un segno. Perché allora il pontefice è sotto l'attacco del 'fuoco amico' all'interno dello stesso mondo cattolico? Chi sono e che cosa vogliono i suoi potenti nemici? Tra questi - sottolinea - mettiamo anche i sovranisti di casa nostra, ma anche Trump e non solo. Le parole e le scelte di Francesco in questi anni hanno toccato temi sensibili come la morale sessuale, il cambiamento climatico e la crisi ambientale, i migranti, i giovani, la giustizia sociale, il dialogo tra le religioni, i toni e le parole della politica". 

La scheda del servizio: Attacco al papa
Riccardo Iacona e la squadra di PresaDiretta affrontano in questa puntata un tema davvero eccezionale: il pontificato di Papa Bergoglio. 
Le parole e le scelte di Papa Francesco in questi anni hanno toccato temi sensibili come la morale sessuale, il riscaldamento climatico e la crisi ambientale, i migranti, i giovani, la giustizia sociale, il dialogo interreligioso, i toni della politica. E non è un caso che Papa Bergoglio venga considerato il più amato tra i leader mondiali, il Papa dell’ascolto, il Papa della misericordia. La potente spinta riformatrice del pontificato di Papa Francesco ha lasciato un segno. 
Perché allora il Papa è sotto l’attacco del “fuoco amico” all’interno dello stesso mondo cattolico? Chi sono e cosa vogliono i suoi potenti nemici?

Nelle prossime puntate Presa diretta si occuperà di ambiente, della salute degli oceani e anche del finanziamento della politica. Non solo la storia della fondazione Open o dei 49 ml che lo Stato ha chiesto indietro alla Lega di Salvini: “non credo sia scandaloso finanziare in modo pubblico la politica, credo che la politica, io penso però che la politica per come costruisce il consenso in Italia non è trasparente” - commenta Iacona.

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