15 gennaio 2020

Nel mondo del lavoro

Sul lavoro si muore: partendo dai casi degli ultimi giorni, muore una persona ogni otto ore. Una delle ultime morti bianche era un operaio del cantiere ATM a Milano.
Avete presente quando vi dicono che bisogna aprire mille cantieri per rilanciare il paese?
Ecco, esiste anche un lato B, quello delle morti di operai che cadono da un ponteggio, che finiscono schiacciati da materiali non ben fissati (per non parlare del capitolo corruzione..).
Spesso sono fatalità, disgrazie capitate per caso.
Ma ci sono anche casi in cui l'incidente (e la persona che si fa male, non necessariamente che muore) capita per incuria, per mancanza di quei meccanismi di sicurezza.
Per la mancanza di formazione, perché spesso nei cantieri le cose si fanno nel mondo più semplice, anche assumendo operai con contratto da metalmeccanico per pagare meno.
Si spende poco in sicurezza, nel mondo del lavoro: troppe aziende la considerano un costo e non un investimento.

E le notizie sulle morti, nei cantieri, nei capannoni non interessano né la stampa (che pare interessarsi di più ad altri episodi di cronaca, come l'incidente prima di Natale a Roma) né la politica, che si è azzuffata su presepi, sugartax, invasioni di immigrati che esistono solo nella testa dei sovranisti, ma mai sulla sicurezza nel mondo del lavoro.

Lavoro che dovrebbe essere svolto sempre in sicurezza e sempre pagato.
Non posso più ascoltare le obiezioni degli economisti che vivono nella loro bolla di sapone, che parlano di produttività, di competitività.
Il mondo nuovo, quella della gig economy, dell'economia globale, della finta meritocrazia, il che ci troviamo di fronte pare già vecchio e brutto.

Nessun commento: