03 gennaio 2010

Lupara nera di Mario Cereghino e Giuseppe Casarrubea

I neofascisti intendono stabilire un contatto con le autorità americane per analizzare congiuntamente la situazione politica del paese. La questione politica italiana sarà quindi collocata nelle mani degli Stati Uniti.
Da un rapporto dei servizi segreti americani, intitolato “Il movimento neofascista”, 10 aprile 1946, segreto.

Grazie all'onesta e fidata collaborazione con il governo alleato, la mafia può ora diventare una vera formazione politica per la rinascita della Sicilia, una terra sfruttata per 22 anni. Che cos'è la mafia? È uno strumento che permette al popolo di esprimere la sua forza obbedendo alle leggi nazionali [..] La mafia è un partito composto da validi elementi che hanno sempre mantenuto l'ordine e gestito il potere.
Da un rapporto OSS intitolato “Le opinioni della mafia sul separatismo siciliano”, 28 febbraio 1944, segreto.

Alla fine della seconda guerra mondiale, quando per molti era chiara la sconfitta delle dittature nazifasciste, la Sicilia fu utilizzata come laboratorio politico dove poter sperimentare nuovi equilibri, nuove alleanze. Per arginare l'avanzata alleata nel sud Italia, per arginare le nuove ventate di democrazia, di riforme, per un futuro nuovo tutto da costruire.
In Sicilia tutto cambia, affinché nulla cambi: gli antichi equilibri tra potere politico, potere criminale e potere mafioso. La santissima trinità che, anche con la benedizione della chiesa locale, detta legge.

In che modo avvenne questa sperimentazione? Parliamo della “Rete invasione”, pianificata dai servizi segreti nazisti, a Berlino e realizzata in Italia tramite personaggi come Herbert Kappler, Karl Hass, Otto Ragen, Junio Valerio Borghese. Infiltrare, dietro le linee alleate, una rete di spie, col compito di destabilizzare la situazione, con attentati, bombe. Un network di sabotatori, prelevati dalle file della Decima Mas (Il battaglione Vega, di Nuotatori Paracadutisti, del tenente Ceccacci), esperti nel maneggio delle armi e delle bombe. Il tutto per contrastare l'avanzata alleata.

A chi affidarsi, si chiedono i vertici delle SS e delle SD, per la sistemazione di questa rete? Alla mafia, prima di tutto: il fascismo colpì la mafia, è vero. Ma solo la bassa manovalanza, limitandosi a mettere al confine qualche boss.
Ma il fascismo sapeva bene chi avesse nell'isola, il vero controllo del territorio.
La mafia, dunque, e anche l'aristocrazia meridionale, notoriamente legata ai grandi latifondi (che i campieri mafiosi custodivano): Giulia Mantegna Ganci, il principe Pignatelli, il principe di Alliata, il marchese Lanza Trabia.
Tutti nomi che poi ritroveremo nella schiere del partito separatista, attiva in Sicilia assieme al suo esercito separatista. Esercito di cui Salvatore Giuliano era colonnello.
Il bandito Giuliano: dai documenti riportati nel libro, dei servizi segreti alleati, del Sim italiano (i servizi militari italiani), emerge una verità storica diversa da quella raccontata per anni. Giuliano era un agente al servizio della “Rete invasione”, che aveva dato supporto logistico.
Con quale scopo? Attentati contro i carabinieri, prima. Responsabili della cattura di Mussolini e fedeli al re.
Contro l'esercito italiano, dopo la fine della guerra: quando le nuove alleanze portarono la Santissima trinità ad allearsi con le forze alleate, per contrastare la crescita delle forze di sinistra. Dopo che le forze separatiste avevano ottenuto lo statuto speciale nell'isola.
Contro i sindacalisti, le camere del lavoro, esponenti di sinistra.



Le stragi che troppo frettolosamente sono state classificate come atti di brigantaggio: Portella della Ginestra, il 1 maggio del 1947, le stragi a S. Giuseppe Iato e Cinisi il 22 giugno 1947. Le morti di Placido Rizzotto (per mano del boss corleonese Luciano Liggio).


Mafia, potere politico, e la rete di spionaggio nazifascista (il potere eversivo), con la chiesa a far da collante. Il Vaticano era terrorizzato dall'avanzata dei comunisti, delle sinistre, in Italia. Stessa paura condivisa dall'aristocrazia terriera, che con le riforme sociali che la sinistra avrebbe messa in atto (come la Legge Gullo del 1945) avrebbe loro tolto i privilegi di casta.
Stessa paura, ovviamente dei tanti reduci del fascismo, della RSI.


Quale fu il ruolo dei servizi segreti americani, negli avvenimenti di questa nuova palestra politico-eversiva?
L'Oss, in particolare la rete di controspionaggio italiana X-2, affidata a James Jesus Angelton, sfruttarono e inglobarono la “rete invasione” per iniziare in Sicilia quella “guerra fredda” che poi avrebbe coinvolto l'intera Europa.
Vi ricordate il film “Salvatore Giuliano” di Francesco Rosi, con le accuse nell'aula di Viterbo di Gaspare Pisciotta? “Mafia, banditismo e polizia erano una cosa sola”.


Ecco: da “Lupara nera” esce il quadro a tinte fosche dei padri della patria, un coagulo in cui è difficile distinguere tra criminalità e forze dell'ordine.
Banditi che erano anche informatori dei vertici della polizia (Salvatore Ferreri, Gaspare Pisciotta e Salvatore Giuliano); mafiosi che, come si legge dai rapporti dell'intelligence alleata, sono considerati dei fedeli servitori della causa.
Criminali di guerra come l'ispettore generale di PS Ettore Messana, mandati in Sicilia a contrastare il banditismo, che poi reclutano alcuni di questi come confidenti.


A sancire il patto tra le famiglie mafiose (e la cupola politica) arrivò in Sicilia Salvatore Lucania, Lucky Luciano.Il suo arrivo nell'isola nel 1947 coincide col le stragi di Portella e del giugno 47.
E anche la sua permanenza sull'isola fa molto riflettere sui rapporti tra stato e criminalità mafiosa: più che un grande trafficante di droga, la sua permanenza in Italia fu quasi quella di un ricco imprenditore, un uomo d'affari.


L'Italia è attualmente una terra di nessuno tra l'Est e l'Ovest. Di conseguenza, il Vaticano è convinto che occorra resistere per impedire l'avanzata del comunismo.
Da un rapporto del Counter intelligence corps, Roma, 5 agosto 1946.


Pio xii si augura che i nazisti mantengano
Le posizioni militari sul fronte russo e spera
che la pace arrivi il prima possibile.
in caso contrario, il comunismo sarà l’unico
vincitore in grado di emergere
dalla devastazione bellica.

Da un rapporto segreto dell’Oss statunitense, dicembre 1943


Eccola qua la genesi oscura della democrazia: lo spettro del comunismo (impossibili, per gli equilibri di Yalta che la Russia stessa rispettava, e per la linea scelta dal PCI di Togliatti); la commistione tra politica e mafia.
L'ingerenza politica del Vaticano, sulla Democrazia Cristiana e in generale sullo stato. E l'inizio della strategia della Tensione, ben prima degli anni 70.


Il blog di Giuseppe Casarrubea
Il sito dell'editore Bombiani.
Alcune recensioni: su l'Espresso, e Thrillermagazine
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